Nel paese magiostrino scoppia il caso Tares (tariffa rifiuti e servizi). A lanciare l’allarme la lista civica “Una vera Cortemaggiore” che ha calcolato come, a seguito dell’approvazione in Consiglio comunale dell'applicazione del regolamento, la tariffa per le famiglie potrebbe rappresentare un vero e proprio salasso. Secondo uno studio comparativo, redatto dalla lista civica, rispetto allo scorso anno una famiglia di sei persone, per esempio, dovrà pagare ben il 171% in più. Questo il picco dell'aumento che riguarderà anche, su larga scala, le famiglie mononucleari (+33%), cioè quelle formate da una sola persona. Ma il paradosso, in un periodo di crisi, non è tanto nell’aggravio per i nuclei familiari, quando nella scelta dell’amministrazione di non aver modulato la tariffa, com’era nelle sue facoltà. Se le famiglie dovranno subire una stangata, infatti, saranno le banche o le aree industriali a sorridere. Nel primo caso, sempre secondo lo studio, la Tares costerà l’88% in meno, mentre nel secondo ci sarà una discesa della tariffa del 60%.
“Le linee guida del ministero erano state chiare – ha detto il rappresentante della lista civica, Federico Ferri -. Le amministrazoni comunali, nell’applicare il regolamento, avrebbero potuto favorire le utenze domestiche. A Cortemaggiore non è stato fatto, anzi, la giunta non ha deciso di fare una scelta in aiuto alle famiglie, favorendo invece banche e attività produttive e applicando meramente la legislazione senza avere coraggio politico”.