“Una normativa, quella sull’accreditamento dei servizi socio sanitari imposta dalla Regione Emilia-Romagna, che è da rivedere nei termini e nei vincoli”. A sostenerlo è il Popolo della Libertà che si è fatto promotore di un’iniziativa congiunta in Comune di Piacenza e in Regione, presentata questa mattina in una conferenza stampa nella quale sono intervenuti i consiglieri comunali Giovanni Botti e Lucia Girometta e il consigliere regionale Andrea Pollastri.
In Comune di Piacenza verrà quindi presentata una mozione urgente che vede come primo firmatario il consigliere Botti il quale ha sottolineato come sia “giunto il momento di impegnare il Sindaco e l’Assessore Palladini a richiedere in Regione una sostanziale modifica di alcune evidenti storture nella normativa di accreditamento”.
Standard eccessivi e tariffe bloccate al ribasso sono al centro della critica dei rappresentanti azzurri, che denunciano una situazione di grave difficoltà economica e gestionale che interessa sia le Asp pubbliche sia i gestori privati. “I bilanci tendono inevitabilmente alla perdita – sottolineano i pidiellini – e l’aggravio dei costi del personale per le Asp rende ancora più ingestibile l'organizzazione dei servizi a scapito ovviamente della qualità offerta. I ritardi nell'iter d'accreditamento e le proroghe concesse dalla Regione sui tempi per rendere definitivo tale percorso significano che tali problemi sono emersi in tutti i territori.
Ci vorrebbe meno centralismo e più welfare sussidiario per permettere ad ogni Comune di organizzare al meglio le risorse umane ed economiche, per offrire un servizio sempre più efficace ed efficiente, con la possibilità di progettare sul lungo periodo, anche in collaborazione con il privato sociale, senza avere l'ansia di fermare un default economico ormai incombente”.
Per cercare di far luce su queste problematiche, il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Pollastri, ha invece presentato in Regione una interrogazione urgente chiedendo i motivi delle continue proroghe concesse e se non sia il caso di confrontarsi maggiormente con il territorio per eliminare le storture evidenziate.
Pollastri chiede inoltre “se si intenda rivedere il principio della “gestione unitaria” che sta suscitando malumori ma anche eccessivi interessi presso i soggetti privati gestori e se si ritenga di rivedere i termini ed i vincoli della normativa in oggetto per riorganizzare i servizi forniti dalle ASP secondo criteri di efficienza, progettualità, efficacia qualitativa e coinvolgimento del privato”.