“A furia di chiedere le dimissioni non si fa che rafforzarli”. Nel discostarsi dalla presa di posizione del Pdl, che nei giorni scorsi ha chiesto di fare un passo indietro all’assessore Francesco Timpano per gli scarsi risultati – a loro dire – nell’ambito dello sviluppo economico della città, Fratelli d’Italia lancia le sue proposte. Alla testa del movimento l’ex parlamentare Tommaso Foti, affiancato da molti giovani che nel pomeriggio hanno partecipato alla presentazione di “Officina Piacenza” nella sede di via Stradella, che è stata definita “un laboratorio per presentare proposte serie e alternative, rispetto a una situazione di polemica che non ha più ragione d’essere”.
E nel guardare in faccia i presenti, Foti ha sottolineato che “i giovani in FdI ci sono e si vedono. Con loro intendiamo presentare all’amministrazione temi qualificanti, che abbiamo in agenda, sia sullo sviluppo economico che sulla sicurezza dei cittadini”.
Ma oltre a puntare il dito verso la giunta Dosi, il movimento di centrodestra tenta di contrastare le direttive che arrivano da Roma: “Il governo, cioè Pd, Pdl e lista civica con Monti si sono dichiarati a favore dell’indulto e dell’amnistia. Inoltre vogliono eliminare il reato di immigrazione clandestina e depenalizzare le pene sulla coltivazione di marijuana. Mi pare – ha detto l’ex parlamentare – che gli unici legittimati a parlare sulla difesa dell’ordine pubblico siamo noi di Fratelli d’Italia”.
E ha infine chiarito la distanza dal Pdl locale, rispetto alla richiesta di dimissioni di Francesco Timpano: “A furia di chiedere dimissioni non si fa altro che si rafforzarli. C’è bisogno invece di idee, noi le abbiamo, come per esempio sulla realizzazione nel polo logistico di un interporto, che finora non è mai stato realizzato”.
Non solo, perché tra gli altri progetti che FdI intenderà proporre ci sono quello di introdurre elementi di coordinamento attraverso un accordo di programma tra il Comune di Piacenza e quelli limitrofi per una maggiore sinergia nei servizi ai cittadini e per l’acquisizione dei beni demaniali, la riqualificazione dell’area della stazione e la realizzazione di un nuovo piano sicurezza con una raccolta firme contro l’indulto.
Le proposte di Officina Piacenza
Cinque iniziative per dare un futuro al Nostro territorio, anziché alimentare sterili proteste.
· Stipula del Patto per la Grande Piacenza (Piacenza, Podenzano, Gossolengo, Rivergaro, Rottofreno, San Giorgio), volto alla:
– stipula di un accordo di programma dei detti enti locali che metta in sinergia tutte le potenzialità presenti sui vari territori, individuando i punti di forza e gli elementi di criticità. Non in tutti i Comuni devono fare le stesse cose e non tutti hanno le stesse vocazioni.
· Scelta degli immobili dello Stato di cui chiedere il trasferimento, atteso che:
– dal 1 settembre 2013 e fino al 30 novembre 2013 i Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le Regioni possono presentare all’Agenzia del Demanio richiesta di acquisizione di beni immobili dello Stato, tenuto conto che quelli appartenenti al Demanio storico-artistico possono essere trasferiti solo con le procedure di cui all'art. 5 comma 5 del Dlgs 85/2010.
· Rilancio del polo logistico di Piacenza, per:
– promuovere e costituire l'interporto di Piacenza. Secondo il rapporto CENSIS 2008 risultano operanti in Italia diciassette interporti, tra i quali quelli più vicini a Piacenza risultano essere quelli di: Vado Ligure, Novara, Rivalta Scrivia, Parma, Bologna, Parma, Torino, Verona.
– radicare presso gli operatori l'idea di fare del polo piacentino una base di logistica dell'e-commerce.
· Riqualificazione dell’area della stazione, con il rilancio di Borgo Faxall, mediante:
– una nuova convenzione urbanistica, anche allargando il perimetro d'intervento all'area comunale del Mercato Ortofrutticolo di Via Colombo, che da gennaio sarà libera.
· Petizione – con raccolta di firme – per la sicurezza dei cittadini
contro:
– la proposta di approvare l’amnistia e/o indulto;
– l’abolizione del reato d'immigrazione clandestina e la depenalizzazione del reato per chi coltiva la marijuana;
per:
– la certezza della pena;
– il ripristino dell’operazione “strade sicure” con il ritorno delle pattuglie miste di Forze dell'ordine e militari;
– l'applicazione del Regolamento comunale di Polizia Urbana, con particolare riferimento alle sanzioni anti prostituzione.