“Bravo, bello, sveglio e molto ambizioso”. C’è chi lo dipinge quasi fosse un dio. Dicono addirittura che, politicamente, sia più scafato di Roberto Reggi, l’ex sindaco di Piacenza che su di lui qualche tempo fa era pronto a scommettere. Il nome di Gian Luigi Molinari, sindaco di Vernasca, è sulla bocca di tutti nel Partito Democratico, amici e “nemici” indistintamente. Al congresso d’autunno infatti i renziani sembrano puntare forte su di lui per il dopo Silva alla guida del partito. E risulta stiano organizzando e motivando le truppe per affrontare in autunno la battaglia congressuale, perché di questo si tratta dopo la tregua di inizio estate. Si corre, insomma. E ormai il signor “Bascherdeis” ormai non si nasconde. A un anno dalla scadenza del mandato di sindaco, Molinari sente che potrebbe essere il momento giusto per abbandonare la provincia, che reputa ormai un palcoscenico strettino, e tentare il salto nella categoria di chi conta. Nel suo entourage dicono che creda assolutamente nella vittoria. Del resto, perché correre, sennò.
Certo un congresso si vince con i numeri; e possono non bastare le qualità più o meno riconosciute. Però Molinari, anche sull’onda dei movimenti di Renzi a livello nazionale, ha le carte in regola per provarci. Bravo, si diceva: e lui, in principio pupillo di Sidoli sotto cui è cresciuto politicamente, ha fatto una discreta esperienza amministrativa alla guida dell’amministrazione di Vernasca. Ha portato anche sul territorio il Basherdeis, la bella festa degli artisti di strada che può tranquillamente giocarsi come biglietto da visita. E poi è un belloccio. Ha un volto fresco, buca lo schermo, si presenta bene e di questi tempi non è poco. E’ sveglio, dicono che sappia destreggiarsi bene nelle strade della politica, specialmente laddove si presentino bivi dove occorre malizia ed esperienza.
E poi l’ambizione. In dose giusta, è una qualità. Anche se qualche detrattore sostiene che ne abbia fin troppa, al punto da trasformare la qualità in difetto: l’opportunismo. A proposito di ambizione: nella primavera scorsa Molinari voleva presentarsi alle primariette per le candidatura alle Politiche. Fu Reggi prima a chiedergli di rinunciare, poi a porre il veto, quando ancora l’ex sindaco della città riteneva di potere qualche chances per sbarcare a Roma al fianco di Renzi. Ma ora che Reggi appare un po’ defilato dalle vicende di periferia, Molinari potrebbe ripartire dalla segreteria. Non c’è agosto che tenga. Le riunioni per preparargli la strada verso la candidatura si stanno susseguendo a ritmo incessante. Con lui c’è qualche sindaco, come Rolleri, Caragnano, Ghisoni (che però pensa più alle Regionali). Con lui ci sono i giovani di Open Pd. Con lui c’è soprattutto l’assessore Katia Tarasconi, suo principale sponsor. Più defilato Reggi con cui qualche frizione, specialmente dopo la vicenda delle primariette, non è mancata. Salvo sorprese, Molinari ci sarà. E non sarà un candidato semplice da affrontare per nessuno. Nell’altra ala lo sanno. Proprio per questo si cerca un candidato che possa essergli contrapposto: il più accreditato, ad oggi, appare Marco Bergonzi, capogruppo Pd in Provincia. E’ gradito a tutti i dirigenti: dal vicesindaco Francesco Cacciatore, agli assessori Silvio Bisotti e Pierangelo Romersi, alla parlamentare Paola De Micheli, all’attuale segretario Silva. In questo gruppo però c’è anche chi vedrebbe bene una figura che vada un po’ a scombinargli i piani. Si fa il nome di Christian Fiazza. Anch’egli giovane, preparato, indiscutibilmente migliorato. Una sfida Molinari-Fiazza non sarebbe male. L’ostacolo sembra essere che Fiazza non pare interessato all’incarico di segretario. “Se però capisse che può invece essere un’occasione” mormora chi gli sta vicino. Un altro nome che circola è quello di Daniel Negri, capogruppo in Comune. Al momento però il borsino dà nettamente in vantaggio Bergonzi. Si tratterà di vedere anche cosa farà il gruppo che fa capo a Stefano Borotti, che in città gode di un discreto consenso, ma che non pare essersi ancora sbilanciato. Voci di corridoio parlano anche di un interessamento alla candidatura di Betty Repetti, segretaria Pd del circolo di Gossolengo.