Si continua a parlare della festa del Pd di fine estate che in questi giorni ha acceso qualche polemica dopo le dichiarazioni di Giorgio Cisini, storico organizzatore che da quest’anno cede il testimone e che parlava di possibile fallimento politico qualora la festa, come sembrava, fosse saltata. . Ieri ha risposto l’onorevole piacentina Paola De Micheli: "Mi è parso un allarme fuori luogo – ha detto – Il Pd è fatto d tanta brava gente e di persone serie. Noi faremo la festa, mettendoci tutti come volontari. Perché se c’è una cosa importante del Partito Democratico è che è radicato sul territorio, si occupa del territorio e dallo stesso fa crescere la classe dirigente" ha detto De Micheli.
Sul tema si sono espressi anche il segretario democratico piacentino Cristian Fiazza e Giulia Piroli, presidente Assemblea Provinciale di Piacenza del Pd gettando acqua sul fuoco delle polemiche: “Ringraziamo Giorgio Cisini per l'impegno profuso negli scorsi anni nella gestione di questo evento da lui stesso fatto crescere; comprendiamo peraltro come il gravoso ruolo di presidente Acer non gli possa permettere, con la creatività unanimemente riconosciutagli, di organizzarla ancora. Siamo peraltro certi che non mancherà di fornirci il suo sostegno e consiglio durante le settimane che ci separano dalla Festa di Piacenza Democratica 2013, per rendere questo evento un successo tale a quelli ottenuti con il suo grande impegno”.
Parole molto gradite dall’ex organizzatore Cisini il quale non si tira indietro e dà il suo contributo fornendo qualche idea su come la festa democratica 2013, nel pieno di una crisi che perdura oltre ogni previsione, dovrebbe essere fatta.
“Sinceramente commosso per l’attestato di stima espresso nel comunicato stampa degli amici, prima ancora che colleghi, del Partito Democratico – scrive Cisini in una nota – confermo l’impegno per sostenere la prossima sfida del partito sul territorio. Il mio contributo arriva proprio dalla mia attuale esperienza di presidente Acer che mi ha consentito, in oltre un anno, di ascoltare e toccare con mano le difficolta oggettive che vive una larga fascia della popolazione da una parte alle prese con gli effetti di una crisi economica che costringe le famiglie a bilanci quotidiani troppo spesso insufficienti per vivere una vita dignitosa; dall’altra spesso smarrita per uno scenario politico cui non si sente più di appartenere”.
“E’ chiaro a tutti – prosegue – che, in tempi di così grave e diffusa crisi, i vecchi modelli non reggono più, a rischio di trovarsi assolutamente fuori sintonia con il sentire comune di chi questa crisi la sta vivendo pesantemente e sulla propria pelle. Serve una nuova visione, una nuova energia per fare sì che la festa sia un momento di presa di coscienza del ruolo del Pd: essere concretamente al fianco di chi cerca di reagire al disagio di un momento sociale ed economico da cui dobbiamo assolutamente uscire. Ecco perché “tortello e ballo liscio” rischiano di apparire il simbolo di chi ancora fatica a capire l’urgenza di una situazione che al “fare” richiede anche l’affiancamento del “pensare” a una nuova concretezza della politica. Serve il contributo di idee da parte di tutti per realizzare un nuovo format finalizzato ad aiutare concretamente chi ha bisogno e che si traduca in azioni a favore delle famiglie in difficoltà. Sono certo che chi si sta attivamente occupando della manifestazione di quest’anno ha perfettamente compreso la necessità di attuare questa svolta. Solo così si potrà continuare in quel percorso di innovazione iniziato cinque anni fa e che, come ampiamente riconosciuto, ha saputo fare la differenza nel nostro territorio”.