Gioco d’azzardo, De Micheli (Pd): “Al via un confronto in Parlamento”

I problemi legati al gioco d'azzardo, ai suoi abusi e alle degenerazioni sono di stringente attualità e bene ha fatto Libera a porre con forza il tema alle istituzioni. Servono risorse sul territorio per la prevenzione e per garantire una maggiore azione di controllo da parte dello Stato”. Lo afferma la parlamentare piacentina e vicecapogruppo vicario del Partito Democratico alla Camera Paola De Micheli, rispondendo all'appello di Libera, in occasione del convegno con la Carovana Antimafia dedicato al gioco d'azzardo.

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IL COMUNICATO DI PAOLA DE MICHELI

“Già nella precedente legislatura abbiamo avuto modo di incontrare – fa notare – sia i rappresentanti delle aziende concessionarie, che quelli delle associazioni che si occupano sul territorio delle degenerazioni e degli abusi da gioco. L'aspetto che richiede più attenzione è certamente quello delle dipendenze. Le statistiche ci dicono che la ludopatia si affianca spesso ad altre dipendenze patologiche quali droga o alcol, generando così non solo una somma di complessità insormontabili per le famiglie, ma anche una difficoltà ulteriore per gli operatori di cura. A Piacenza abbiamo assistito come la violenza scatenata da queste dipendenze possa avere anche effetti letali”.

“Per questo la prima questione – afferma la De Micheli – da affrontare è la prevenzione. I comuni oggi non hanno risorse per poter prevenire con azioni integrate con il privato sociale la degenerazione delle dipendenze sempre più legate all'incremento della povertà e della disperazione sociale. Su questo fronte bisogna agire da subito”.

“Dobbiamo altresì riconoscere – continua – che nonostante la legalizzazione dei giochi attuata agli inizi degli anni duemila abbia sottratto un'importante fonte di ricchezza per la malavita, questa battaglia non è finita. Innanzitutto perché la filiera dei giochi deve essere meglio tracciata e controllata per garantire il lavoro a quei 70 mila italiani che lavorano legalmente. In secondo luogo perché quella porzione di gioco d'azzardo ancora in mano alla mafia e alla malavita, in quanto clandestino, non consente alcun controllo sociale sulle dipendenze, e gli introiti vanno ad alimentare altri interessi distruttivi per l'Italia”.

“Ritengo poi che ci sia stato un eccesso di differenziazione dell'offerta delle tipologie di gioco. Il Superenalotto è diverso dalle slot e dal “Gratta e Vinci”, mentre sul versante dei giochi on line abbiamo assistito ad un'intromissione delle piattaforme straniere che senza tanti scrupoli hanno portato in Italia modalità ludiche molto attraenti per i più giovani, ma rischiosissime perché potenzialmente attive sempre e ovunque, e quindi fuori controllo. Occorre pertanto istituire da subito un percorso parlamentare di indagine conoscitiva e convocare un tavolo con Federgiochi (che già si è resa disponibile), per cambiare radicalmente una situazione che rischia di andare completamente fuori controllo”.