Silva: Bersani non se lo meritava, tradito dagli interessi personali di pochi

VITTORIO SILVA: LA FASE DELLA SEGRETERIA BERSANI SI E' CHIUSA

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Sulle annunciate dimissioni di Bersani è intervenuto anche il segretario provinciale del Pd Vittorio Silva: "Penso che abbia fatto la cosa giusta, ma non si meritava questo trattamento così come non se lo meritava Prodi. Quanto accaduto non è frutto di comportamenti individuali, ma di più regie da parte di chi pensa di poter massimizzare le proprie possibilità di successo politico andando a votare in breve termine sacrificando l'interesse generale del paese, del Pd e del centrosinistra. Credo che l'assemblea non respingerà le dimissioni di Bersani. Non ci sono più le condizioni per continuare in questo modo. C'è chi in queste settimane ha demolito la comune appartenenza al Pd. Da quello che è successo non si torna indietro. La fase della segreteria Bersani si è chiusa".

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Le elezioni per il Presidente della Repubblica si sono rivelate letali per il Partito Democratico. Le divisioni sono prevalse sull’interesse generale. Per questo il segretario, Pier Luigi Bersani ha deciso di dimettersi:”Per me è troppo. Consegno all'assemblea le mie dimissioni. Operative da un minuto dopo le elezioni del Presidente della Repubblica”, ha detto poco dopo le 22 il piacentino nell’occhio del ciclone.

“Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidarietà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri” ha poi chiarito davanti all’Assemblea del Pd. Anche perché “uno su quattro di noi ha tradito. Per me è inaccettabile".

I giochi sono però ancora aperti, visto che domani è prevista un’altra votazione. Così Bersani ha detto: “Continuerò a dare una mano. I capigruppo con me devono da subito contattare le altre forze politiche per trovare una soluzione definitiva sul Quirinale. Noi da soli il Presidente della Repubblica non lo facciamo”.

Il partito è andato in pezzi oggi, dopo la sconfitta di Romano Prodi al quarto voto per il Colle. Il Professore si è ritirato dalla corsa accusando la dirigenza del partito: "Chi mi ha portato fin qui si assuma le proprie responsabilità". La presa d'atto di Bersani era stata anticipata dall'analoga scelta della presidente Rosi Bindi. "Il partito ha dato cattiva prova di sè – ha affermato quest'ultima – ma la responsabilità non è mia: non sono stata direttamente coinvolta nelle scelte degli ultimi mesi".

Infine il segretario dimissionario ha aggiunto: “Domani mattina il Pd si asterrà al nuovo scrutinio sul Presidente della Repubblica. Faremo un'assemblea domani e mi auguro che si trovi una proposta".

Un'assemblea tesissima dove Bersani, descritto dai presenti come furioso, annuncia le sue dimissioni accusando i franchi tiratori di essere dei traditori. Un'accusa che al termine dell'intervento del segretario viene rilanciata da altri, tra i quali Dario Franceschini che, a quanto si apprende, ripete le parole di Bersani: uno su quattro ha tradito.
L'addio di Bersani, dopo che sarà risolto il nodo del Presidente della Repubblica, si consuma tra gli applausi, anche polemici, di qualcuno, e le accuse incrociate tra le varie tifoserie, alimentando il sospetto che il Pd sia a un punto di rottura nel quale non si escludono scissioni.

Tutt'altro clima nello schieramento di centrodestra: "Voglio darvi una notizia che vi farà tornare l'appetito: Bersani si e' dimesso". Con queste parole, seguite da un'ovazione, il leader del Pdl Silvio Berlusconi ha dato notizia delle dimissioni del segretari del Pd, durante una cena elettorale per Gianni Alemanno sindaco.