Il Piano regionale della gestione dei rifiuti riceve il via libera dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. Un piano dunque che la stessa Regione gestirà, fissando obiettivi, limiti, vincoli. Una situazione che trova il forte disappunto dei sindaci del Piacentino che da tempo chiedono maggiore autonomia decisionale in tema di acqua e rifiuti. Ad aumentare le tensioni anche la nuova tassa sui rifiuti, la Tares che farà il proprio ingresso a breve. Una battaglia bipartisan da parte dei primi cittadini per chiedere che la provincia di Piacenza torni a decidere per i piacentini perché, sostengono, solo un ente locale, conoscendo la situazione da vicino, può adeguarsi alle necessità dei cittadini e del territorio. Lo spiega il sindaco di Caorso Fabio Callori: “Vogliamo creare una società per gestire territorialmente i servizi idrici e i rifiuti. Solo rimanendo vicino al territorio con la gestione, il pagamento e gli investimenti si può garantire un’adeguata qualità dei servizi. Invece dobbiamo sottostare alle linee imposte da Bologna e addirittura in certi casi da Roma”. Nel mirino dei sindaci anche alcuni obiettivi che il Piano Regione pone e che, a loro dire, sono irraggiungibili: “Il Piano si pone di ridurre del 25% la produzione dei rifiuti – spiega Callori – ma per ottenerlo l’unico modo è che i cittadini consumino meno. E come si fa? E poi siamo in tempo di crisi, i cittadini consumano già lo stretto indispensabile. Altro obiettivo è il 70% di raccolta differenziata. Lo possiamo raggiungere noi come Comune perché siamo un ente piccolo, ma su base provinciale siamo al 55% e regionale al 60%. Questo piano altro non è che un libro dei sogni”.