«La rinuncia della Marshall al ricorso contro il sequestro probatorio dei 2.600 beagle detenuti nell’allevamento è un’altra grande vittoria per il movimento animalista ma soprattutto per i cani, che, lo ricordiamo, grazie al sequestro e al successivo affidamento temporaneo hanno finalmente conosciuto una vita degna di questo nome». Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali che prosegue: «Il nostro auspicio è che le successive tappe del procedimento giudiziario facciano chiarezza una volta per tutte su quanto accaduto all’interno dell’allevamento e che, una volta individuate le responsabilità, gli autori degli illeciti siano puniti a termini di legge e Green Hill venga chiuso una volta per tutte. Auspichiamo altresì che il prossimo Parlamento si faccia interprete della volontà della stragrande maggioranza degli italiani vietando definitivamente la presenza, nel nostro Paese, di allevamenti di animali e di stabulari destinati alla sperimentazione».
«Presumibilmente – conclude l’Enpa -, la rinuncia al ricorso e quindi a ottenere la restituzione dei cani, come se si trattasse di oggetti, vuole far cadere l’attenzione anche mediatica sul caso. Invece, le nostre manifestazioni di protesta non finiranno fino a quando non otterremo giustizia anche per tutti gli animali destinati alla morte per un metodo mai validato scientificamente». (19 febbraio)
La Marshall, proprietaria dell’allevamento Green Hill di Montichiari (Brescia), ha rinunciato al ricorso contro il sequestro probatorio dei 2.700 beagle affidati alle famiglie italiane. Lo rende noto l’agenzia di stampa Ansa. (20 febbraio)