Che il settore dell’edilizia sia in crisi non è una novità. Ma dando un’occhiata ai numeri ci si rende conto di quanto il problema sia davvero radicato e di vaste dimensioni. Da ottobre 2010 a settembre 2011, le imprese attive sul nostro territorio erano 791, da ottobre 2011 a settembre 2012 sono diventate 696. Questi dati vengono comunicati da Tommaso Foti di Fratelli d’Italia Centrodestra Nazionale, che ha deciso di improntare l’inizio della propria campagna elettorale proprio su questa tematica, per rendere note ai cittadini le dimensioni dei problemi che affliggono il comparto edilizio e quindi abitativo.
Altri numeri: gli operai del settore nel 2010-2011 erano 3.778 diventati 3.145 nel 2011-2012, vale a dire un tasso di disoccupazione salito al 17% e un monte salari che diminuisce in un anno del 21%. “Un vero e proprio bollettino di guerra – commenta Foti – e la situazione è tanto più grave perché da sempre è proprio l’edilizia il volano della ripresa: con questi dati però non c’è ripresa, c’è la recessione”.
Quali le possibili soluzioni secondo Fratelli d’Italia?
“La tassazione è aumentata del 37% dal 2011 al 2012 – spiega Foti – si vuole far ripartire l’edilizia si deve abolire l’Imu sulla prima casa con l’obiettivo dare una risposta all’emergenza abitativa. Non ci deve più essere una tassazione che colpisca il valore degli immobili, bensì il reddito prodotto dagli immobili. Per quanto riguarda le locazioni Fratelli d’Italia propone la riduzione a metà per legge dell’aliquota Imu per gli immobili affittati e la possibilità di riportare al 15% la deduzione forfettaria delle spese previste ai fini Irpef per i redditi da locazione”.