Foti rompe il silenzio: «Scendo in campo con Fratelli d’Italia»

Dopo circa venti giorni di silenzio politico, il deputato piacentino Tommaso Foti rompe gli indugi ormai a ridosso delle elezioni politiche. «Di più non posso davvero aspettare – ha detto – Ho atteso che il Pdl decidesse ufficialmente a chi passare il testimone, non l’ha ancora fatto e a questo punto parlo. Ho atteso anche la Befana, ma nella calza non c’era la nomina ufficiale. Ora direi che si può iniziare a fare la campagna».

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«Ufficializzo con oggi la mia discesa in campo con Fratelli d’Italia – dice il deputato – che non nasce come lista di disturbo o come lista civetta; è una lista fatta da gente seria, fatta da politici senza scheletri nell’armadio, senza nani e ballerine; che non si pone in antagonismo con qualcuno ma che ha come unico scopo riportare a votare molti elettori di centrodestra che si sono persi per strada. Esistono delle luci ma esistono anche delle ombre nell’attività dello scorso Governo; per ben due volte si doveva tornare alle urne e non lo si è fatto. Quando si è dimesso Fini, ad esempio, e poi, circa 14 mesi fa, quando in modo inopinato si è scelto di appoggiare il governo Monti. Sono sempre stato critico ma essendo stato eletto in una formazione politica mi sono adeguato, come richiede la correttezza; arrivato alla fine del mio mandato politico in questa legislatura ho riflettuto e ho pensato che non voglio più trovarmi nell’imbarazzo di dover votare qualcosa che va contro i miei principi. In genere tutti scappano dopo essere stati rieletti: prima mettono in tasca il posto, la poltrona, e poi scoprono l’inconciliabilità delle proprie idee con quelle del partito che li ha fatti eleggere. Io non sono un disertore, ho fatto  e faccio una scelta politica “pericolosa”: so bene cosa rischio ma penso che se un uomo non è disposto a rischiare per le sue idee o non vale nulla lui o non valgono nulla le sue idee».

E prosegue: «Voglio essere chiaro: il nostro obiettivo, come Fratelli d’Italia, è quello di concorrere in modo determinante a sconfiggere Bersani e Monti. E’ inutile che si facciano appelli a un voto plebiscitario ad un unica lista interna al centrodestra, in primo luogo perché l’esperienza ci ha insegnato che questo non si verifica, in secondo luogo perché chi pensa di essere autosufficiente non si capisce perché vuole fare una coalizione. E’ evidente che nella coalizione del centrodestra, fatta da Pdl, Fratelli d’Italia, Lega e altri, tutti concorrono allo stesso modo a vincere pur se con pesi elettorali diversi. Il voto utile è alla coalizione, a uno dei partiti della coalizione; e non a un partito predeterminato».

Foti parla di Fratelli d’Italia come di un movimento destinato a rappresentare la politica «alla luce del sole, chiara negli intendimenti, libera dai vincoli, pulita sotto il profilo della moralità». Per Fratelli d’Italia – dice – un esponente del centrodestra che ruba non è una persona che sbaglia ma è un malfattore che vuole il male del suo schieramento politico e per questo va cacciato a pedate nel sedere senza giustificazioni, senza retropensieri».

Movimento partito ufficialmente, dunque. C’è anche un sito internet (www.fratelliditaliapc.com) e nei prossimi giorni si partirà con una raccolta di firme, spiega l’onorevole, per chiedere le dimissioni del senatore a vita di Monti «perché riteniamo che questa sua discesa in campo come senatore sia la negazione delle ragioni per le quali il presidente della Repubblica nomina i senatori a vita».
 
Infine Tommaso Foti ci tiene a dire agli elettori del Pdl che li ha rappresentati in Parlamento per cinque anni «avendo nel cuore i valori di quel partito e gli interessi della città». Però ora l’aria è cambiata: «Ritengo che non ci siano le ragioni per poter rimanere nel partito – prosegue Foti – dopo la decisione di una parte del partito di indicare in Monti il capo del centrodestra. Ringrazio tutti, in primo luogo il presidente Trespidi; non vengono meno le ragioni dell’amicizia e della collaborazione politica; non assumerò incarichi di partito nel nuovo movimento politico; non costituiremo gruppi consigliari nei comuni al di sotto dei 15mila abitanti. Valuteremo nelle prossime ore se costituire gruppi consiliari in Comune e in Provincia».

E proprio in questo senso è prevista per oggi una riunione per decidere se costituire in provincia un gruppo consiliare; la decisione entro domani mattina.  

A Foti chiediamo poi di commentare l’offerta di fare da capolista in Fratelli d’Italia per l’Emilia Romagna.  «Ho risposto che mi si lasci qualche giorno per verificare la gravosità dell’impegno che mi viene prospettato – dice – Entro martedì, mercoledì al massimo darà la mia risposta».