Reggi contro Migliavacca e Errani: “Hanno utilizzato metodi staliniani”

“Quando c’è una partita vera si prendono e si danno, mi pento di aver esagerato nei toni ma anche gli altri non sono stati leggeri. Però nei miei confronti sono stati usati metodi stalinisti. Mi hanno mortificato”. Lo dice Roberto Reggi, braccio destro del sindaco di Firenze Matteo Renzi durante le primarie ed ex sindaco di Piacenza. “Mi hanno fatto fuori persone che in vita loro hanno fatto solo politica – dice Reggi – gente che fa quel mestiere lì, che senza politica sarebbero gelati. Che vuol dire? Che sarebbero al gelo senza niente, in mezzo a una strada. C’era un’ostilità personale da parte di alcuni per alcune frasi che ho detto, quella sugli scagnozzi, su Ceausescu e altro. Chi sono? Stumpo, Migliavacca e anche Errani. Insomma, quelli che hanno fatto le regole delle primarie. Non sono per niente sportivi questi ragazzi, se la prendono per niente come quei bambini piccoli che non giocano più con i soldatini perchè hai sparato per primo. Quando ho parlato di scagnozzi era riferito solo a quelli che facevano le regole, ma loro l’hanno estesa a tutti quelli impegnati per Bersani. Hanno utilizzato metodi da propaganda comunista che dobbiamo ancora superare”.

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“Io votero’ Bersani senza turarmi il naso – afferma ancora – ma con Renzi non c’era partita, Berlusconi non si sarebbe nemmeno presentato. Se Bersani questa volta non riesce a vincere sarebbe come sbagliare un rigore a porta vuota”.
Perche’ Renzi non si e’ battuto per la sua candidatura? “Renzi sta interpretando il ruolo dello sconfitto in un modo nuovo, coerente con quello che ha detto, non ci siamo abituati. Gli ho chiesto io di non battersi per me, gli altri dello staff sono stati una concessione di Bersani”.