A Montmartre, poetico quartiere di Parigi, durante le feste un piacentino potrebbe trovare ben più di un contatto con la sua terra d’origine. Sul ponte, che conduce verso la piazza degli artisti di strada e con la basilica du Sacre-Coeur alle spalle, da 18 anni è aperta quella che si chiama, inequivocabilmente: Bottega di Piacenza. “Abbiamo prosciutto e salame e coppa piacentini, tutta la salumeria – ha spiegato Rosanna Ghisotti, originaria di San Giorgio, che lavora nella rivendita – ma anche il vino, le paste fresche, le lasagne e ora i panettoni”.
Così, in un luogo magico come Montmarte, le squisitezze di casa nostra sembrano essere particolarmente apprezzate: “I francesi reagiscono bene ai prodotti, perché li presentiamo bene. I salumi tagliati fini soprattutto”.
Ma il legame dei titolari, Luciano Forlini e la moglie Cristiana non si è mai interrotto con la sua terrà. Originari di Farini di Bettola, invece di chiamare semplicemente, come spesso accade, la bottega ‘di prodotti tipici italiani’, hanno scelto di “fare onore alla loro città, ci teneva molto. Infatti l’ha affisso fuori, illuminato, con la volontà di metterlo in evidenza”.
Legame che poi si ravviva ogni qual volta qualche piacentina, in visita nella Capitale francese, passa nella Bottega e “fanno foto, le portano a casa e poi ce le mandano. Sono contenti di venirci a trovare”.
Certo è che, nonostante la suggestione del luogo, la nostalgia per Piacenza rimane, ha ammesso la signora Ghisotti: “Dopo 50 anni che son qui, se dovessi rifarlo non tornerei. Rimarrei a casa mia. Mi è mancato molto il mio paese”. Una mancanza testimoniata anche dalle associazioni sorte per mantenere vive le tradizioni piacentine, nonostante la distanza: “Proprio quest’anno festeggiamo i 30 anni dell’associazione Piacenza e Parma. Le abbiamo create perché, quando sono arrivata, negli anni ’60, Parigi era lontana, come andare in America, non come oggi che sembra così vicina”.