“Volevo ringraziare Radio Sound, che è stata la prima a chiamarmi per dirmi che ero stato eletto e non lo sapevo nemmeno io”. E’ tempo di bilanci un po’ per tutti e anche per la politica. Così non poteva mancare quello del parlamentare piacentino Lino Miserotti (Partito dei pensionati) che, come ha voluto precisare, è stato eletto in Parlamento a sua insaputa, anzi, avvertito dalla nostra emittente. (L’intervista completa è ascoltabile a fondo pagina).
Lino Miserotti, 64 anni originario di Alseno, era stato eletto deputato il 4 aprile 2012 dopo le dimissioni dell’onorevole Marco Airaghi per incompatibilità con un nuovo incarico ricevuto al Ministero della Difesa. Una presenza la sua, ricordata solo per l’aver esposto, durante una seduta alla Camera, la bandiera del suo partito. Anche se per lui “sono stati sei o sette mesi di intensa attività, perché noi pensionati non avevamo mai avuto nessuno in Parlamento – ha spiegato Miserotti – anche se purtroppo non ho potuto incidere come avrei voluto”.
L’onorevole piacentino, entrato in Parlamento sotto i colori del Pdl, se ne era ben presto distaccato per approdare al gruppo Misto: “Il Partito dei pensionati era stato cofondatore del Popolo della Libertà ma non ne ho condiviso la linea di sostenere il governo Monti, quindi non ho gli ho mai dato la fiducia”.
E’ un bilancio positivo, quello di Miserotti, forse solo nelle intenzioni. Ha infatti ammesso che “purtroppo ero stato messo nella Commissione Agricoltura, importante, però non ha niente a che vedere con il nostro programma sociale. Più di una volta mi son trovato a presentare risoluzioni, mozioni o interrogazioni in altre Commissioni in cui io non ero competente e averle date ai capigruppo e non portate avanti. Mi spiace, ho notato che non c’era molta collaborazione”.
Non si ricandiderà, troppo stress, preferendo impegnarsi nelle regionali della Lombardia. Miserotti, tracciando il bilancio, ha poi annunciato che “purtroppo non andrò più in Parlamento e non ho grande desiderio di andarci”, però pare aver già trovato un altro sbocco per continuare a rappresentare i pensionati in politica: “Ieri c’è stata una riunione a Milano, mi hanno chiesto di candidarmi ma io preferisco defilarmi”. Troppe le pressioni per Miserotti, che ha ammesso come il lavoro parlamentare abbia messo in discussione la sua salute psicofisica: “Per me è uno stress troppo alto e il mio fisico non me lo permette. Preferisco andare a Milano piuttosto che a Roma, per parlarci chiaro”.
Infine Miserotti, ormai a fine mandato, si è tolto lo sfizio di sfatare qualche mito che, a suo dire, circola intorno al mondo della politica. In particolare sui compensi: “Un deputato senza nessuna carica, come me, non si tiene presente che 9mila e 200 euro sono lordi e diventano, alla fine, 5mila – ha spiegato – una bella cifra ma lo stipendio non è altissimo”. Infatti, per il parlamentare uscente “se si pensa di dover stare 4-5 giorni a Roma viene a costare non meno di 500 euro a settimana, si fa presto a fare i conti. Ci sono movimenti che vogliono dare stipendi a partire da 5mila euro lordi, non so come faranno a sopravvivere. I costi sono alti, mangiare bisogna mangiare, dormire anche e i viaggi ci sono. Comunque saranno affari loro”.
Non tutto è stato da buttare, comunque. “C’è chi lavora di più e di meno – ha ricordato l’ormai ex deputato – io in sei mesi ho firmato più di 120 atti e altri deputati, in 5-6 anni non ne han firmati più di due o tre”. Tra i fiori all’occhiello della sua attività, ci sono comunque alcuni provvedimenti “come il decreto terremoto in Emilia, Lombardia e Veneto che ha un articolo mio, sulla compensazione della tassazione dell’attività come lavoratore in proprio – che ha fatto tenere in tasca a queste persone cifre importanti – oppure un articolo di legge entrato sul divieto di vendita di alcolici ai minori” ha tenuto a precisare.
Alla fine, però, siamo a Natale e così, vada come vada, Miserotti ne ha approfittato per fare gli auguri ai piacentini: “E’ un momento in cui dobbiamo essere più buoni, cerchiamo di passare una bella giornata uniti in famiglia, senza pensare ai problemi e poi l’anno prossimo si vedrà.