Il ministro Clini a Piacenza: “A fine dicembre piano per tutela territorio”

Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ospite a Piacenza per i 60 anni dell’università Cattolica, per prima cosa non ha mancato di commentare le prossime dimissioni del premier Monti, che metteranno a rischio alcuni progetti che il governo aveva in cantiere: “Ci auguriamo che il Parlamento possa esaminare i provvedimenti ancora aperti ma non avevamo davanti ancora molto, qualche mese, e abbiamo tempo in meno ma grossomodo quello che potevamo fare è stato fatto”.

Radio Sound

Su Piacenza e il suo “fragile territorio” dal punto di vista ambientale, Clini ha spiegato che “al Cipe il 17 dicembre dovrebbe essere approvato un piano, così il governo avrà lo strumento perché possa essere applicato”.

Infine, sul caso dell’Ilva di Taranto il ministro si è detto “basito per le polemiche. Cosa ne penso dell’evacuazione? Mai pensata questa ipotesi, il sindaco ha chiesto a luglio scorso di esaminare la delocalizzazione di alcune abitazioni e io ho detto e confermo che su questo si potrebbe lavorare. L’obiettivo è il risanamento ambientale, queste notizie false sono il preambolo al clima di polemica da  campagna elettorale”.

In generale su questo momento di travaglio della politica Clini si esprime così: “Noi abbiamo continuato a lavorare sulla nostra agenda cercando di affrontare tutte le problematiche che sono emerse, e ne sono emerse tante, continuiamo a fare un  lavoro molto intenso, abbiamo dato risposte a tematiche rimosse da anni, abbiamo dovuto mettere in sicurezza il bilancio del Paese perché qualche punto di spread in più in termini di risorse reali si mangia i risparmi e le efficienze che si possono realizzare con le politiche ordinarie. Noi abbiamo cercato di rendere più efficiente la spesa anche attraverso la leva fiscale, è vero. Ma nessuno di noi è assatanato di tasse, il fatto è che mettendo in sicurezza il bilancio il Paese può ridurre la sua esposizione finanziaria: risparmiare 60 – 80 miliardi di euro sullo spread significa avere 60 – 80 miliardi in più da investire. Speriamo che l’evoluzione della situazione politica non comprometta il lavoro che abbiamo fatto”.

E sul termine del Governo tecnico al quale sta per subentrare il Governo politico, Clini spiega: “Nessuno di noi si aspettava un mandato extraparlamentare, sapevamo che entro la fine di marzo avremmo finito il nostro lavoro perché si sarebbero tenute le elezioni politiche. Se queste avvengono a gennaio o febbraio non cambia molto”.