Con una nutrita delegazione anche la Lega Nord di Piacenza ha partecipato oggi alla Convention del Movimento a Genova, durante la quale il Segretario Federale, Roberto Maroni, ha ribadito la condizione necessaria per una futura alleanza con il PDL: “togliere immediatamente la spina al fallimonti”. «Non si possono non condividere le parole di Maroni: tutti i fondamentali della nostra economia sono decisamente peggiorati con l’intervento dei tecnici. Visto che si parla di bis, se Monti è riuscito a fare così male in un solo anno, mi domando cosa potrebbe fare in cinque”. E’ il commento del parlamentare Massimo Polledri, giunto nel capoluogo ligure con il gruppo di Piacenza; presenti anche il Segretario Provinciale, Pietro Pisani, e il vicesegretario della Sezione di Rivergaro, Giampaolo Maloberti. «Il nord è stufo dei provvedimenti lacrime e sangue di questo governo, anche perché è un anno che chiedono sacrifici ma a soffrire sono sempre i soliti: la scure fiscale ha messo in ginocchio famiglie e imprese, ma se non tuteliamo loro da cosa ripartiamo?», conclude Polledri.
PROVINCIA, PISANI (LN), DA GENOVA: “AVANTI COL REFERENDUM ANCHE SENZA IL RIORDINO”
LEGHISTI PIACENTINI NEL CAPOLUOGO LIGURE CONTRO MONTI. IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL CARROCCIO: “DECISI A PROSEGUIRE IL NOSTRO PERCORSO. POSSIBILE L’ELECTION DAY IL 10 FEBBRAIO”
“Se il decreto sul riordino istituzionale dovesse cadere siamo decisi a proseguire comunque sulla strada del referendum: la nostra convinzione di voler passare in Lombardia non è infatti nata come ‘reazione’ all’accorpamento con Parma ”. Lo dice il segretario provinciale della Lega Nord di Piacenza Pietro Pisani da Genova dove, insieme ad oltre 40 tra eletti e militanti piacentini del Carroccio, ha partecipato oggi alla seconda tappa – dopo Bologna – del tour di protesta contro il Governo Monti. “Per noi – spiega Pisani – il referendum ha valore indipendentemente dall’esito del decreto sul riordino poiché pensiamo che la Lombardia sia economicamente, culturalmente e politicamente più affine a noi e, comunque, sicuramente di più del sistema ipercentralista emiliano romagnolo”. “Mentre c’è chi affida alla violenza la propria protesta (riferimento agli attacchi anarchici di questo pomeriggio a Genova, ndr), noi pensiamo che il cambiamento debba partire dal popolo e per questo abbiamo avviato con successo il percorso verso la consultazione popolare. Siamo coerenti con la linea del nostro segretario federale Roberto Maroni, che oggi ha annunciato di voler promuovere un referendum per istituire la Macroregione del Nord e con il governatore Zaia, che interpellerà i cittadini per ottenere l’indipendenza del Veneto”.
“Riguardo alle cifre del referendum, pensiamo che i soldi spesi in democrazia non siano mai buttati e poi potranno servire a molti giovani ad arrotondare, visto che, grazie a Monti, la disoccupazione giovanile è salita oltre il 36 per cento. Rimane inteso, però, che puntiamo all’election day. Oggi il segretario federale Maroni è stato chiaro: se Alfano staccherà la spina a Monti si potrà andare al voto il 10 febbraio, la stessa data originariamente fissata dal Viminale con l’evidente intento di farci uno ‘sgambetto’”.