Una chiusura di campagna elettorale tra la gente, “in leggerezza”, proprio tra coloro che rappresentano le radici della nostra società Paese e che si ritrovano ogni giorno in un luogo simbolo come un “bocciodromo” nato grazie allo sforzo della pubblica amministrazione, che racchiude in sé un concetto di promozione sociale e cittadinanza attiva “ben presente nel programma di Governo di Matteo Renzi”. Perché, come ha spiegato nell’ultimo giorno di campagna elettorale per le primarie Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza e braccio destro del sindaco di Firenze che ha scelto il Bocciodromo di Montecucco per l’ultimo appuntamento, “noi non vogliamo rottamare chi ha i capelli bianchi, ma quelli che sono in Parlamento e non rinunciano ai privilegi; che sono gli stessi responsabili del pantano in cui siamo finiti”.
Reggi, insieme all’amico Giorgio Cisini, coordinatore del comitato pro Renzi “Piacenza al quadrato”, ha formato una “coppia sgangherata” per sua stessa ammissione in una partita a bocce con Angelo Scrivani e Renzo Negri, due frequentatori abituali del campo da bocce che, contro ogni pronostico, hanno batutto in rimonta la coppia più accreditata. “E’ un po’ quello che succederà domani” ha chiosato Reggi al termine del confronto sul campo da bocce. E proprio sul concetto vittoria-sconfitta si è soffermato Reggi al microfono rivolgendosi al centinaio di anziani presenti ieri alla chiusura della campagna per le primarie di Piacenza.
“Abbiamo stima di Pierluigi ma speriamo che Matteo vinca, se così non fosse ci metteremo al servizio del vincitore per aiutarlo ad arrivare alla guida del Paese. Ma speriamo che questa competizione, a tratti anche aspra perché vera, si concluda con la vittoria di Renzi. Solo così l’Italia avrà il passo giusto per cambiare davvero”.
“Questo è il momento innanzitutto per richiamare tutti al voto – ha aggiunto Reggi – sia coloro che hanno già votato il 25 novembre sia coloro che sono stati ammessi, in misura molto limitata, al ballottaggio”. Incalzato sul tema al centro del dibattito in queste ore, Reggi ha gettato acqua sul fuoco senza rinunciare a dire la sua: “I vertici del partito hanno limitato la partecipazione e questo mi mortifica. Ma questo non è un momento di polemica, è un momento di festa”.
A chi gli chiede cosa si sente di dire alle migliaia di persone che con ogni probabilità non potranno votare al ballottaggio, Reggi risponde: “Mi sento di chiedere loro scusa, anche se noi siamo quelli che hanno favorito in tutti i modi la partecipazione, mentre i vertici del partito hanno fatto di tutto per contrastarla. Ma faccio parte di questo partito e sto combattendo per migliorarlo”.