Nei giorni scorsi direttori e funzionari degli Archivi di Stato periferici hanno predisposto un documento in cui portano all’attenzione del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali il problema legato alla nuova organizzazione della presenza degli uffici statali sul territorio. Come FP Cgil ci stiamo battendo da mesi contro gli esiti nefasti di una legge (la cosiddetta “Spending Review”) che prevede una drastica riduzione della presenza degli uffici pubblici sul territorio di ogni attuale provincia.
Da tempo sosteniamo la necessità che su ogni territorio siano presenti tutti gli uffici pubblici attualmente esistenti, ciascuno con la propria autonomia gestionale; anzi, sosteniamo fortemente la necessità di eliminare radicalmente gli eventual sprechi annidati nella pubblica amministrazione, al fine di recuperare risorse che permettano il potenziamento degli uffici e delle prestazioni pubbliche a servizio del cittadino. E questo non solo in zone particolarmente disagiate, ma in tutto il territorio per il semplice fatto che i servizi resi dagli uffici pubblici sono servizi a garanzia dei diritti di tutti i cittadini e devono perciò essere presenti in modo efficace e vicini agli utenti.
Per fare questo, è necessario che ogni ufficio mantenga la propria autonomia gestionale e di spesa, alleggerendo i passaggi burocratici e soprattutto evitando uno stato di subalternità rispetto alle strutture centrali regionali o statali.
Gli Archivi di Stato, come sottolineano i firmatari del documento, svolgono un’attività fondamentale che riguarda la conservazione, valorizzazione e promozione di un patrimonio storico-documentale di notevole entità, custodito e reso fruibile grazie alla distribuzione capillare della rete degli Archivi, e grazie alla possibilità di ogni ufficio di prendere decisioni in modo rapido ed efficiente, nella propria autonomia gestionale scientifica e amministrativa, per realizzare proprio quelle iniziative che, almeno a parole, sono caldeggiate dall’Amministrazione Centrale (le manifestazioni, la didattica, le attività rivolte alle scuole e alla cittadinanza)
Quello che come Organizzazione Sindacale auspichiamo, è che questo documento sentito e voluto da numerosi Direttori e Funzionari degli Archivi di Stato, non resti lettera morta.
Ci aspettiamo che l’attuale Governo e chi governerà in futuro sappiano fare proprie in primo luogo le istanze dei cittadini che meritano di vedere rispettati i propri diritti costituzionalmente garantiti, tramite il permanere sul territorio degli uffici e servizi pubblici. E che sappiano poi ascoltare le richieste che arrivano oggi dagli stessi dirigenti e funzionari di un Ministero, quello per i Beni Culturali, che avrebbe tutte le carte in regola – se saputo valorizzare – per diventare all’interno del lavoro pubblico uno dei nuovi motori della ripresa economia del nostro Paese.
Il Responsabile Funzioni Centrali FP Cgil Piacenza Melissa Toscani