L’avvicinamento al ballottaggio del Partito Democratico, domenica 2 dicembre, si preannuncia burrascoso. A mantenere alta la pressione, in una giornata in cui Matteo Renzi è parso prendersi una giornata di relax, ieri è stato il capo della sua campagna elettorale, Roberto Reggi: “Il buon senso non coincide con le regole – ha detto dagli studi de L’Infedele su La7 – chi non ha votato al primo turno avrà più difficoltà a farlo nel ballottaggio, alla faccia della partecipazione”.
Mentre Pier Luigi Bersani, in contemporanea, veniva intervistato da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’ su Rai3, l’ex sindaco di Piacenza dettava la linea che l’entourage di Renzi sembra voler seguire per recuperare la decina di punti di differenza con il segretario. “Mi auguro che, da qui a domenica, il buon senso prevalga e convinca il collegio dei garanti a lasciare libero il secondo turno, quindi la registrazione anche al seggio”.
Per chi non ha votato al primo turno, infatti, non sarà possibile registrarsi online e potrà essere fatto solo nelle giornate di giovedì e venerdì, in orari prestabiliti. “Sono regole che sembrano fatte apposta per disincentivare la partecipazione” ha risposto Reggi alle domande di Gad Lerner, aggiungendo il tema controverso del voto ai minori. E stata la prima volta in cui non hanno potuto votare i 16enni e i 17enne. Tra l’altro sarà l’unica, visto che in Lombardia e Lazio, passata questa tornata, potranno tornare a farlo. E Reggi ha chiosato, amaramente: “Non si capisce il meccanismo. Loro avrebbero votato per un candidato, lascio indovinare chi”.
Una battaglia sul voto, senza troppi vincoli, che Reggi ha poi ricordato di aver, in parte, già vinto: “Sulla pubblicazione dei nomi il garante ha dato ragione a noi, era una violazione palese. Ha aiutato la partecipazione”.
Infine, dopo la discussione in studio con Giorgia Meloni (candidata alle primarie nel Pdl), Reggi ha commentato le resistenze degli apparati di partito al rinnovamento: “Sarebbe bello vedere una sfida Meloni – Renzi. E invece rischiamo di avere ancora Bersani e Berlusconi”.