Bersani: “Grande risultato, sono pronto a cambiare l’Italia”

“Queste primarie rimettono in moto la democrazia italiana, sono una promessa per la politica italiana”. É partito dai ringraziamenti del piccolo esercito di volontari, Pierluigi Bersani, durante la conferenza stampa che ha tenuto nel pomeriggio all’Hotel Roma. “Hanno fatto un lavoro incredibile”,ha aggiunto. Il segretario ha poi ringraziato tutti quelli che sono andati a votare. “Sono soddisfatto, non posso nasconderlo, per prima cosa come segretario del Pd. Queste primarie le ho volute anche a prezzo di una scelta forte, l’unico cambio di statuto da quando il Pd esiste é stato fatto con me. Ho insistito anche per il ballottaggio quando qualcun’altro aveva remore. Se non ci fosse stato il ballottaggio avrei vinto. Abbiamo avuto anche coraggio, lasciatemelo dire”.
Bersani ha poi gettato uno sguardo più al lungo periodo: “Un cambiamento non a chiacchiere. Credo di avere l’esperienza e la determinazione per andare avanti nella strada del cambiamento. Dovremo andare avanti e se arriverà il momento dimostreremo che saremo in grado di cambiare. Il dato che è uscito dalle urne é stato molto soddisfacente. Ci sono delle particolarità che mi hanno colpito. Un dato forte nelle grandi città e nel Sud. Ho visto le sofferenze che ci sono nel Mezzogiorno e di questo risultato sono orgoglioso. Un risultato che é incoraggiante e che mi fa guardare con fiducia al ballottaggio, dopodiché potremo guardare tutti insieme alle elezioni. Dobbiamo chiudere un ciclo e aprirne un altro, comincia una galoppata impegnativa ma per i progressisti vincente”.

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Sulla sua vittoria a Piacenza ha commentato così: “Dicono che nessuno é profeta in patria, evidentemente per me non vale”.

Mentre sulle polemiche sollevate dai renziani realtive alla presenta mancanza di 120mila voti al sindaco di Firenze. “Ci penseranno i garanti, non mettiamo briciole di problemi in questa giornata. Noi siamo gente per bene”.

Su Vendola: “Con Vendola abbiamo lavorato parecchio tempo per costruire la carta Italia Bene Comune che dice cose chiare a proposito di responsabilità reciproche. Non stiamo aprendo tavoli o tavolini. Ci sono evidenti punti di assonanza, come sulla scuola, sulla centralità del lavoro, sulla parità di genere. Sono cose precise, su cui c’é una convergenza. Qui si parla di politica. Continuare a descrivere Vendola come persona da mettere sotto esame é sbagliato, governa la Puglia da tanto molto bene, meglio di altri. Certo ha le sue idee che non sempre collimano con le mie, ma non ha bisogno di esami”.

Sul premier Mario Monti: “Monti? Penso che una personalità come la sua possa essere ancora utile, non lo vedo certo tornare alla Bocconi. Per una personalità così per l’Italia penso che sia meglio stia fuori dalla mischia. Non sono sicuro, come sostiene lui, che il peggio sia alle spalle, vedo davanti un anno difficile. Gli effetti sociali della crisi stanno arrivando. Governo e politica devono essere in sintonia con il paese”.

“La strada che abbiamo imboccato é quella giusta. Dalle mie radici bettolesi é venuta anche una certa solidità, tranquillità che non mi fa spaventare dal cambiamento”.

“Con Renzi ci siamo sentiti via sms, ci siamo scritti cose buone. Lui ha sempre il difetto di dire “noi è loro”. Loro é Berlusconi. Noi siamo una grande squadra. Ora loro sono in difficoltà, ma gli avversari li avremo, non abbiamo bosogno certo di fuoco amico”.

Rivolto a Grillo: “Questo atteggiamento di protesta generica tipo via dall’euro é pericolosissima. Certe uscite sprezzanti sono incomprensibili”.
“Mi sono chiesto che cosa hanno visto gli italiani. Penso che abbiano in testa sia un’esigenza di cambiamento sia di rassicurazione. Non si può pensare che noi siamo la politica politicante. Ci sono motivi di preoccupazione per l’Italia. Se non ci fosse il Pd potrebbe affacciarsi il rischio di un’Italia pericolosa per l’Europa”.

Alla domanda se come avversario preferisca Alfano o Berlusconi, risponde: “Finisce per essere più comodo Berlusconi, ma spero che Alfano riesca a costruire un’ipotesi di partecipazione. Sarebbe tutta salute. Passare da un sistema imperiale a uno democratico e partecipativo non é facile”.