A dieci giorni dal voto del primo turno per le primarie (il 25 novembre) non si sono fatte attendere le reazioni all’interno del Pd piacentino sul confronto tra i cinque candidati andato in scena l’altra sera su Sky (Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Bruno Tabacci, Nichi Vendola e Laura Puppato), confronto che rischia di pesare e spostare consensi. Per gli interpellati – il vicesegretario del Pd Marco Bergonzi, il coordinatore dell’esecutivo Stefano Borotti e l’ex sindaco Roberto Reggi – è stata un’occasione fondamentale “per dimostrare la tonicità della coalizione di centrosinistra”. “Un confronto così – hanno detto in coro – ha messo in luce che questo centrosinistra ha i contenuti programmatici da spendere per la rinascita del Paese”. Fin qui tutti d’accordo. Un po’ meno quando si chiede loro una pagella del comportamento dei candidati davanti alle telecamere. In quel caso esce anche l’anima del supporter. “La trasmissione è stata gradevole, tutti sono stati all’altezza ed è stato un bel segnale. Personalmente penso che Bersani abbia dimostrato il profilo più serio, autorevole e preparato del gruppo. Una buona vigilia del rush finale delle primarie. Renzi? E’ stato bravo, il format televisivo si addiceva alle sue caratteristiche. Però ha prevalso più la dimensione della qualità della comunicazione che non i contenuti”. Per Bergonzi è stato “un confronto ricco che evidenzia una coalizione vivace. Mi sono piaciuti tutti i candidati, ma Bersani esce con quella forza tranquilla e solidità che dà le migliori garanzie come candidato alla presidenza del consiglio”. Chi non è d’accordo, ovviamente, è Reggi che dà un bell’8 in pagella a Renzi e un 6,5 a Bersani. “Merito da ascrivere a Renzi che si siano fatte le primarie. Il confronto ha messo in luce che nonostante la carta d’intenti, i programmi siano differenti. Renzi ha stravinto quando si è trattato di parlare delle alleanze e sulla patrimoniale. Bersani ha tentennato, Renzi ha parlato con estrema chiarezza senza usare mai il politichese. Il segretario ha dato un’immagine di solidità certamente, ma è apparso anche molto stanco. E noi per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di energia. Se Bersani è stanco adesso, figuriamoci in campagna elettorale”.