Pubblica amministrazione, Giovanelli: “Trasparenza è dire quel che puoi fare”

“Renzi ha iniziato la campagna elettorale prima che le regole glielo consentissero e di conseguenza ha raccolto e speso fondi che non rendiconterà mai”. E’ la stoccata lanciata al giovane candidato alla corsa alle primarie, da parte dell’onorevole Oriano Giovanelli in mattinata in città per spiegare le proposte del candidato che sostiene, Pierluigi Bersani, sul tema della trasparenza nella pubblica amministrazione.

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Ancora una volta un botta e risposta, tra i due entourage dei maggiori candidati alle primarie, nato per la vicenda dei 5mila sms inviati in questi giorni con l’invito a registrarsi alle primarie.

Ad attaccare per primo è stato Lino Paganelli, responsabile feste Pd e delegato di Matteo Renzi al coordinamento nazionale. ”Chi ha pagato i messaggi inviati agli iscritti del Pd con l’intestazione Bersani 2013? E quanto hanno speso? – ha chiesto Paganelli -. Se i messaggi sono stati pagati dal comitato Bersani nulla quaestio, diversamente se finanziati dal partito l’intestazione doveva essere rispettosa dei tre candidati Pd in corsa alle primarie del 25 novembre”.

A stretto giro è arrivata la replica di Oriano Giovanelli, tesoriere del Comitato Bersani. ‘”Ancora una volta da parte dello staff di Matteo Renzi viene alimentata una polemica inesistente – afferma -. Consigliamo a Paganelli di andare a verificare sul sito: www.tuttixbersani.it/servizi/donazioni/rendicontazione.htm dove troverà, regolarmente rendicontata, la spesa di 300 euro per l’invio di sms alla voce ‘spese di comunicazione”.

La punzecchiatura è stata poi rispedita al mittente, con Gionelli che ha sottolineato la prematura candidatura di Renzi, che ha portato, secondo il sostenitore di Bersani, a raccogliere prima i fondi e spenderli senza vincolo di rendicontazione.

Non solo, visto che per Gionelli “Far si pagare una cena da un promotore di edge found che scommette contro il fallimento dell’Italia non è una cosa buona”.

Per quanto riguarda, invece, il tema che ha portato a Piacenza, al point di Corso Vittorio Emanuele il tesoriere del Comitato Bersani, cioè la trasparenza nella pubblica amministrazione, ha chiarito i tre punti cardine del candidato piacentino: “Tornare al buon nome che aveva in passato la pubblica amministrazione, la riforma deve essere presentata come un vero e proprio piano industriale e, infine, non dire ciò che non puoi fare”.