Inizia a entrare nel vivo la “campagna” per la formazione del Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il presidente uscente Giacomo Marazzi, che ha alle spalle già due mandati, non può più ricandidarsi, e così si è già aperta sottotraccia la corsa alla successione. Per il momento l’unica candidatura già sul tappeto, presentata con velenosa missiva nei confronti dell’operato del consiglio uscente, è quella dell’avvocato Augusto Ridella, presidente di Banca Farnese. In realtà sarebbero almeno altri due i papabili candidati: l’ex assessore comunale Francesco Scaravaggi (come espressione del mondo del volontariato) e, soprattutto, Sergio Giglio, ex numero 1 di Confindustria, per conto delle categorie economiche. A marzo si decide il tutto e il clima è destinato a farsi incandescente. Ma accanto alla partita della presidenza e del cda (composto da 5 membri), molto interessante sarà anche osservare le designazioni dei 25 membri del Consiglio generale da parte di enti e associazioni indicati nello statuto, le cui manovre sono già in corso vista la lettera inviata dall’ente di via Sant’Eufemia per sollecitare il via al percorso. Ad esempio il Comune è chiamato a designare due consiglieri, così come la Provincia. Tre, invece, le indicazioni che arriveranno dalla Camera di commercio. Altrettante devono pervenire dai comuni della provincia di Piacenza. E proprio come espressione dei territori sembra farsi largo la figura di Mario Angelillo, ex Margherita ora nel Pd. Stando alle indiscrezioni circolate Angelillo avrebbe già parlato con una serie di sindaci per manifestare loro la disponibilità a poter svolgere le funzioni di consigliere nella Fondazione. Dall’interessato arriva la conferma: “E’ vero, ho dato la mia disponibilità ad essere indicato dai sindaci. E’ chiaro, i primi cittadini hanno la loro autonomia e vedremo. Credo comunque di sentirmi pronto per questo incarico anche in considerazione della mia esperienza politica e amministrativa. Il mio obiettivo sarà quello di salvaguardare l’autonomia della Fondazione, ma anche quello di tenere un occhio di riguardo alle necessità economiche che hanno gli enti locali in questo momento di crisi, visto quanto faticano a garantire servizi”.