Prosegue in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, l’esame del progetto di legge presentato dal Pd, primo firmatario Giorgio Pruccoli (Pd), sulla riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali. Al testo base è stata abbinata la proposta, sullo stesso tema, presentata dal M5s, primo firmatario Andrea Bertani.
Il progetto di legge prevede la parificazione dell’età di accesso al vitalizio, attualmente fissata a 60 anni, con quella richiesta ai dipendenti pubblici per la pensione di anzianità, il divieto di cumulo con altri assegni previsti per gli eletti al parlamento nazionale o europeo o di consigliere o assessore di un’altra Regione e, ancora, la riduzione dell’assegno per i vitalizi già in pagamento. Il tutto al fine di diminuire la spesa pubblica, indirizzando i risparmi a investimenti per sicurezza, imprese e lavoro.
“È sbagliato- è poi intervenuto Tommaso Foti (Fdi-An) – definire il vitalizio un privilegio: una fonte del diritto supporta questo istituto”. Un assegno, ha aggiunto, “che deriva da una scelta ben precisa che ha fatto questa Regione, per una decisione del Pci e dei suoi eredi”. Un istituto, ha rimarcato, “che non può essere assimilato a una pensione ma, eventualmente, a una rendita assicurativa”. L’Assemblea legislativa, ha poi evidenziato, “ha tolto, la scorsa legislatura, il vitalizio ai consiglieri che sarebbero arrivati dopo: grande è la capacità dimostrata nel fare politica”. Si può dare, ha concluso il consigliere, “un segnale forte, con un provvedimento normativo, avendo però chiari i limiti della nostra azione”.