Sulla vicenda dello smaltimento illegale di macerie provenienti dalla demolizione del padiglione B dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda, nel piacentino, "l’Ausl di Piacenza batta un colpo e dia l'idea di esistere”. E’ quanto chiede Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione presentata in Regione dopo le recenti notizie sulle sette persone denunciate, pur con ruoli diversi, per reati legati alla “gestione di rifiuti non autorizzata e inquinamento ambientale”. Secondo gli inquirenti – riferisce il consigliere – “il materiale sversato, costituito da detriti e macerie provenienti dalla demolizione del padiglione B dell'ospedale di Fiorenzuola veniva trasportato da autocarri cassonati e sparso al suolo attraverso l'utilizzo di ruspe, bulldozer ed escavatori. Successivamente veniva occultato mediante copertura con terra di riporto e disseminata sul terreno contaminato con l'ausilio di un nastro trasportatore”.
Foti sollecita pertanto la Giunta regionale a chiedere conto all'Ausl di Piacenza “delle azioni che quest’ultima intenda intraprendere a tutela dei legittimi interessi”, dal momento che “la Regione finanzia i lavori in questione” e inoltre – commenta – “l'Ausl i contratti li ha sottoscritti e certamente non prevedevano uno smaltimento del materiale edile in aree non autorizzate”. Secondo il consigliere “vi saranno sicuramente elementi per escludere una complicità dell'Ausl di Piacenza nell'irregolare smaltimento del materiale edile …. ciò non toglie che, a fronte delle denunce a suo tempo presentate al riguardo, la stessa si fece scudo ricorrendo a formalismi e non risposte”.
Di qui la richiesta che riguarda l’Ausl che – a suo avviso – “ormai da un paio d’anni proprio non ne azzecca una sulla struttura ospedaliera di Fiorenzuola, con un iter dei lavori che ricorda una via crucis”.