“Il Comune di Vigolzone ignora il silenzio elettorale che gli Amministratori hanno l’obbligo di osservare nei 45 giorni antecedenti il referendum”. La denuncia arriva dal gruppo consigliare Amare Vigolzone. Il 16 ottobre prossimo si terrà il referendum con cui i residenti di Vigolzone e Pontedellolio si esprimeranno sulla fusione tra i due Comuni. Secondo il gruppo di minoranza in consiglio comunale, però, la giunta non starebbe rispettando il silenzio elettorale: “Presi da questa smania di dover accontentare i capi-bastone del PD regionale, Sindaco e consiglieri tutti, si sentono in diritto di trasgredire le regole. Ne sono un esempio le riunioni indette con l’apparente scopo di fare il resoconto di un “anno” di amministrazione (nonostante siamo a settembre e non a dicembre) per poi, invece, prendersi beffa delle leggi e soprattutto delle precise indicazioni avute dalla Regione Emilia Romagna (che ha esplicitamente ammonito gli amministratori ricordando loro che l’argomento ‘fusione’ non può essere trattato) per arrivare fare la solita propaganda ‘pro fusione’ alla fine di queste serate”.
IL COMUNICATO DI “AMARE VIGOLZONE”
Da alcuni mesi, precisamente da inizio anno, il Comune di Vigolzone, e di riflesso quello di Ponte dell’Olio, ha in testa una sola cosa: promuovere la “fusione”. Di fatto l’Amministrazione Comunale di Vigolzone sta “galleggiando” in attesa del Referendum del 16 ottobre, momento in cui la cittadinanza potrà esprimere la propria opinione, con il solo obiettivo di far approvare l’accorpamento, trascurando il reale motivo per cui è stata eletta: amministrare il territorio di Vigolzone.
Peccato che presi dalla frenesia siano state trascurate le regole previste in caso di consultazione referendaria; su tutte, è stato ignorato il “silenzio elettorale” che gli Amministratori hanno l’obbligo di osservare nei 45 giorni antecedenti il referendum.
Presi da questa smania di dover accontentare i capi-bastone del PD regionale, Sindaco e consiglieri tutti, si sentono in diritto di trasgredire le regole. Ne sono un esempio le riunioni indette con l’apparente scopo di fare il resoconto di un “anno” di amministrazione (nonostante siamo a settembre e non a dicembre) per poi, invece, prendersi beffa delle leggi e sopratutto delle precise indicazioni avute dalla Regione Emilia Romagna (che ha esplicitamente ammonito gli amministratori ricordando loro che l’argomento “fusione” non può essere trattato) per arrivare alla fine di queste serate e fare la solita propaganda “pro fusione”.
Il colmo è stato raggiunto quando, di concerto con l’Amministrazione di Ponte dell’Olio, pochi giorni fa sono stati fatti stampare 5.000 deplian informativi sulla fusione. Peccato però che il Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni dell’Emilia Romagna) ne abbia bloccato la distribuzione perché queste pubblicazioni violano la disciplina sulla Par Condicio! In parole povere, in questi deplian, non vengono semplicemente date indicazioni generali sul referendum, ma viene fatta una vera e propria propaganda verso uno solo degli esiti del referendum, cosa assolutamente vietata! Adesso questi pacchi di carta straccia sono stati accantonati in attesa che qualcuno paghi la tipografia.
A noi sembra che tutta questa foga nei riguardi della fusione, (a dire il vero più da parte degli amministratori di Vigolzone che non di quelli di Ponte), abbia fatto perdere la bussola a Rolleri e alla sua maggioranza: voler forzare, o peggio raggirare, con qualche escamotage le regole alla base di una consultazione referendaria, solo per indirizzare a tutti i costi l’opinione dei cittadini, non è sicuramente un buon punto di partenza su cui fondare l’eventuale nuovo comune.
Allo stato dei fatti questa fusione sembra essere più un’opportunità usata come merce di scambio per arrivare ad incarichi più prestigiosi e non una reale opportunità di sviluppo per il territorio della Valnure.