130 studenti allo sprint finale dell’OC Open City Summer International School

Inizia lunedì 19 settembre la terza e ultima settimana di OC OPEN CITY International Summer School, il workshop progettuale di architettura e disegno urbano, organizzato dalla Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) del Politecnico di Milano nella sede piacentina del Campus Arata. Si tratta dello sprint finale per i 130 studenti iscritti che saranno chiamati, nella giornata conclusiva di venerdì 23 settembre, a presentare i loro progetti orientati a migliorare la qualità ambientale, paesaggistica e urbana delle fasce di territorio poste tra le rive del Po e la città consolidata. Un tema attualissimo per la città di Piacenza, che vede lo sforzo del Politecnico di Milano – attraverso i suoi docenti, ricercatori e studenti – per raccogliere e sviluppare idee innovative e visioni realizzabili. Idee che si auspica potranno diventare un patrimonio per i decision-maker nell’orientare le politiche dei prossimi anni. Nell’avvicinarsi all’appuntamento di venerdì (alla cerimonia parteciperà, insieme alle autorità cittadine, il Rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, da pochi giorni alla guida del Piano del Governo Casa Italia) prosegue anche il ciclo di conferenze, libere e aperte, che supporta il workshop.Si comincia lunedì sera (Padiglione Nicelli, ore 20,30) con un parallel event che ha l’obiettivo di indagare attraverso contributi diversi la complessa relazione tra architettura e corpo umano, ampliando il campo disciplinare della progettazione. Ne parleranno, insieme alla direttrice della Summer School Guya Bertelli, il giornalista del Corriere della Sera e docente di comunicazione alla Cattolica di Milano Aldo Grasso (uno degli amici  della Summer School OC OPEN CITY, avendo partecipato a tutte le edizioni precedenti con lezioni o conferenze) e i medici Marco Klinger, Piero Montorsi e Maurizio Rosmarini, ideatore della piattaforma zero-20-32.com che riunisce professionalità diverse capaci di contribuire al tema della salute. L’obiettivo della serata è un dibattito trasversale, e sicuramente affascinante, sulle possibilità dell’architettura di aiutare donne e uomini a “stare bene”. Obiettivo che accomuna le discipline del progetto a quelle della medicina. In questo senso la serata, sotto forma di tavola rotonda, sarà un momento di apertura per progetti futuri di collaborazione e di integrazione, che vedranno il Polo piacentino del Politecnico di Milano in prima fila. Saranno più “tradizionali” gli appuntamenti di martedì e mercoledì con la partecipazione – sempre alle 20,30 – di 6 tra architetti e docenti universitari di primo piano a livello internazionale. Martedì 20 parleranno Stephen Marshall (titolare di uno studio a Londra), Matteo Milani (architetto italiano, socio dell’importante studio newyorkese Pei Cobb Freed) e Patricia Viel (progettista milanese, autrice di alcuni tra gli interventi recenti di maggior successo in Italia). Mercoledì 21 è invece il turno dei docenti Carmen Andriani (Università di Genova), Gianfranco Neri (Università di Reggio Calabria) e di Manuel Gausa (architetto e docente di Barcellona).

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