“Dalla Regione 90 milioni in sei anni per cure mediche a stranieri irregolari”

Tommaso Foti (Fdi-An) ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere se le spese sostenute nel periodo 1998-2014 dalla Regione Emilia-Romagna per l'assistenza e la cura degli stranieri irregolari ammontino effettivamente ad oltre 90 milioni di euro e quali rimborsi abbia ottenuto l’amministrazione regionale dallo Stato. Il consigliere segnala a questo proposito che, nell’arco temporale preso in considerazione, a Bologna (Ausl, Policlinico Sant'Orsola e Istituto Rizzoli) a fronte di spese per 17,8 milioni di euro sarebbero stati rimborsati poco meno di otto milioni; all'Ausl della Romagna a fronte di 22,5 milioni di euro di spese, sarebbero stati rimborsati circa 15 milioni; a Modena (Ausl e Policlinico) a fronte di 17 milioni, sarebbero stati rimborsati 10,2 milioni e all'Ausl di Piacenza a fronte di 5,4 milioni , sarebbero stati rimborsati 3,5 milioni di euro.

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Foti riferisce inoltre che in Lombardia, oltre al fatto che si registra “un saldo pesantemente negativo tra costi anticipati dalla Regione e i relativi rimborsi da parte del Ministero, con uno squilibrio di oltre 100 milioni”, “si vanno radicando due diversi ma preoccupanti fenomeni: quello dei cittadini comunitari non paganti, provenienti soprattutto da Romania e Bulgaria”, paesi che “non rimborsano le spese mediche ricevute dai loro cittadini in Italia”, e “quello dei cittadini stranieri che, fattisi riconoscere in Lombardia, emigrano e vengono curati in altri Paesi europei, come Francia e Germania, che inviano poi il conto delle spese sanitarie sostenute alla Regione Lombardia”.

L’esponente di Fdi chiede quindi quali siano i costi sostenuti in Emilia-Romagna per l'assistenza e la cura degli stranieri irregolari e i rimborsi ottenuti nell'anno 2015, se anche nella nostra regione si verifichino i fenomeni che si manifestano in Lombardia e quali iniziative intenda assumere l’esecutivo regionale rispetto a questa situazione, intervenendo in particolare in sede di Conferenza Stato-Regioni con un'energica iniziativa istituzionale per “porre fine a una situazione non più sopportabile”.