La crisi non molla, inizio 2016 in calo per industria, artigianato ed edilizia

La Camera di Commercio di Piacenza ha pubblicato i risultati dell’indagine sulla congiuntura nell’Industria manifatturiera nel 1 Trimestre 2016. La rilevazione viene svolta da Unioncamere nazionale e regionale per conto delle Camere di commercio e mette in evidenza l’evoluzione dei principali indicatori economici.

Radio Sound

 

Industria

L’indagine congiunturale nel comparto dell’Industria manifatturiera, dopo 4 trimestri consecutivi di  andamenti positivi, alla fine del primo trimestre del 2016 ha registrato una battuta d’arresto, con un calo sia della produzione (- 1,8% rispetto allo stesso trimestre del 2015), sia degli ordini complessivi (-2,2%). Anche i dati relativi alle vendite hanno evidenziato un piccolo  rallentamento ed il volume complessivo del fatturato  è risultato in lieve flessione (-0,1%). Sul fronte dei mercati esteri si è riscontrata una  dinamica positiva, ma meno “intensa” rispetto agli ultimi periodi di rilevazione nei quali si era consolidato un trend di crescita piuttosto consistente delle esportazioni locali. Le vendite all’estero sono risultate accresciute dello +0,2%, mentre gli ordinativi esteri hanno fatto registrare una crescita tendenziale del +2,8%. L'indagine congiunturale riporta anche le previsioni a breve termine espresse dagli intervistati e la percentuale di imprese che prospetta un incremento della produzione è pari al 28,2% del campione, il 54,7% si aspetta una situazione di stabilità, mentre il 17,1% indica una possibile diminuzione dei livelli produttivi. In ambito  regionale l’indagine ha evidenziato andamenti positivi per tutti gli indicatori che vengono presi in esame, anche se caratterizzati da un minor dinamismo e le variazioni registrate, pur risultando ancora positive, mostrano una minore intensità rispetto ai valori registrati nei trimestri precedenti.

 

Artigianato

Risulta ancora molto pesante la condizione del settore Artigianato che conferma, anche in questi primi tre mesi dell’anno, una situazione di grande difficoltà con dinamiche fortemente negative per tutte le principali variabili oggetto di indagine. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si riscontrano significativi cali sia della  produzione  che del  fatturato (-5,7%) e anche lo stock complessivo degli ordini acquisiti dalle imprese artigiane risulta diminuito del 5,6%. Solo le vendite e gli ordinativi esteri fanno segnare andamenti cautamenti positivi. Si percepisce anche una riduzione del periodo di produzione assicurato dagli ordini, che passa da 5,6 settimane di attività produttiva a  4,5. In calo anche il grado di utilizzo degli impianti che si attesta al  60,2% della capacità produttiva massima. 

 

Costruzioni

Non ci sono segnali positivi per le imprese piacentine che operano nel comparto delle costruzioni e anche in questo primo scorcio di anno non si intravvede la ripresa che si attende da tanto tempo. Le imprese intervistate hanno segnalato una significativa riduzione tendenziale del volume d’affari (-6,2%) e si tratta del terzo trimestre consecutivo con trend discendente. In Emilia Romagna la dinamica è risultata invece lievemente rallentata, ma ancora positiva, con una crescita dello 0,8% in continuità con gli andamenti riscontrati nei periodi precedenti.  Le previsioni espresse dagli imprenditori edili piacentini riflettono ancora una forte incertezza, infatti solo il 3,6% prevede un aumento del volume d’affari per il prossimo trimestre, quasi l’80% ipotizza una situazione invariata ed il 18% prospetta un calo del fatturato.

 

Commercio al dettaglio

Le imprese del commercio al dettaglio segnalano una sostanziale stabilità delle vendite, registrando in termini tendenziali una variazione pari a -0,1%, un piccolo segnale di “rallentamento” rispetto al dato rilevato nel trimestre precedente, quando il valore registrato era stato del +0,5%.  Sono timidamente positivi i giudizi sull’andamento delle vendite espressi dagli imprenditori intervistati: il 28,5% ha indicato un aumento del volume del “venduto” rispetto allo stesso trimestre del 2015, il 36,6% lo ha considerato sostanzialmente stabile ed è una percentuale del 34,9% ha invece riscontrato un calo. Le prospettive per il prossimo trimestre sono improntate ad una sostanziale stabilità, con oltre la metà delle imprese che ipotizza una situazione invariata, quasi un terzo prospetta un aumento e solo il 16,5% prevede una contrazione delle vendite.