“Associazione Libera, holding in mano alla Sinistra. Serve più imparzialità”

“Quali rapporti sono intercorsi negli ultimi cinque anni tra la Regione Emilia-Romagna e l’associazione Libera e, in particolare, quali somme ha erogato, a qualsiasi titolo, l’ente regionale all’associazione o alle sue partecipate?” E’ una delle domande che il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) rivolge alla Giunta in un’interrogazione incentrata sull’associazione “nata il 25 marzo 1995 su ispirazione di Don Ciotti” e su un articolo pubblicato su un quotidiano modenese il 17 agosto 2016, dove è “ricostruito l’excursus della responsabile dell’ufficio legale di Libera”.

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Foti, in primo luogo, afferma: “Dopo oltre 20 anni di attività Libera raccoglie 1500 associazioni, gestisce 1400 ettari di terreni confiscati alle mafie e parrebbe essersi trasformata in una vera e propria holding che, oltre alla cultura della legalità, ha saputo promuovere anche se stessa stando agli oltre 5 milioni e 800 mila euro di entrate iscritti a bilancio 2015”.

“Fra i finanziatori dell’associazione – segnala il consigliere – oltre ad una serie di enti locali spicca Unipolis, la Fondazione del Gruppo Unipol che fa riferimento a Legacoop e, fra i suoi quadri dirigenti, sono presenti vari esponenti della sinistra”.

Di qui, il riferimento all’articolo apparso sul giornale modenese che, a parere di Foti: “Traccia l’intreccio fra l’associazione Libera, suoi esponenti apicali e Pd, con la ricostruzione della carriera della responsabile dell’ufficio legale di Libera che è stata vicesindaco per il centrosinistra del comune di Niscemi (Caltanissetta), dove è nata”.

“L’anno scorso – prosegue il consigliere – è entrata nel cda della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena dalla quale percepisce un compenso annuo di oltre 51 mila euro, dopo essere stata membro del cdi della Fondazione. Ma i legami dell'avvocato siciliano con le amministrazioni targate Pd sono innumerevoli. Nell’agosto 2015 ha ottenuto dalla Regione una consulenza da 25mila euro per l'’armonizzazione e semplificazione fra la normativa regionale e nazionale in materia di legalità e in seguito- segnala – BonaccinI l'ha voluta nella sua neo-creata Consulta della legalità”.

L’esponente di Fdi segnala anche che “L’avvocato dal 2014 ha avuto un incarico annuo da 20.400 euro dalla multiutility che offre servizi acqua e gas in alcuni Comuni della Bassa, Finale in testa, e del bolognese”.

“Ovviamente – precisa Foti – quanto descritto è perfettamente legale, ma sicuramente è altrettanto inopportuno”.

Il consigliere chiede quindi all’esecutivo regionale per quali ragioni abbia deciso di affidare a questo avvocato la citata ‘armonizzazione e semplificazione fra la normativa regionale e nazionale in materia di legalità’, se nell’organico dell’ufficio legislativo della Regione non fossero disponibili figure professionalmente adeguate a svolgere questo incarico e per quali motivi non si sia pensato di affidarlo a un magistrato.

Altre richieste di Foti: se non si ritenga che “lo stretto legame economico fra Pd, mondo cooperativo, Libera (o suoi dirigenti) non limiti fortemente la capacità di oggettività e di denuncia di quest’ultima” e quale si ritenga possa essere “la reale capacità di denuncia di un'antimafia che è appesa ai finanziamenti pubblici”.