Dal momento che "per stessa ammissione del presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia risulta incontestabile che i cosiddetti centri di cultura islamica di Piacenza e Mirandola sono a tutti gli effetti moschee, essendo state finanziati a tale scopo e realizzati – quindi – in violazione delle norme urbanistiche, aggirate ed eluse attraverso l'illegittima applicazione della legislazione di favore riservata alle associazioni di promozione sociale", la Regione Emilia-Romagna dovrebbe "la Giunta Regionale intenda "invitare i sindaci interessati ad attivare con l'urgenza le procedure di legge".
Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione alla Giunta che nasce dalle "dichiarazioni rese dall'imam di Firenze e in particolare al riconoscimento dell'utilizzo come moschea delle sedi dei centri di cultura islamica di Piacenza e Mirandola in provincia di Modena".
Il consigliere chiede anche di sapere se, con riferimento specifico, al caso di Mirandola, la Giunta Regionale intenda o meno revocare "il finanziamento di 611.000 euro erogati per la realizzazione di un immobile avente di fatto una destinazione che contrasta con la normativa urbanistica vigente ed essendo impensabile che proprio la Regione finanzia degli abusi edilizi". Foti, infine, chiede se la Regione intenda, altresì, "sollecitare alle amministrazioni comunali le opportune e dovute verifiche, a partire da quelle volte ad appurare che l'accesso sia riservato ai soli soci, la verifica del libro soci, i verbali dell'assemblea dei soci, le modifiche statutarie, per accertare o meno il rispetto delle norme di legge nei centri di cultura islamica attivi in numerosi Comuni della Regione" e infine "quale sia l'opinione della Giunta in ordine alla ventilata apertura di un centro di cultura islamica a Bologna".