Foti (Fdi_AN): “PD ottuso: se la Regione continua così, le Asp chiudono”

“Ancora una volta la Regione Emilia-Romagna, con la colpevole connivenza dei consiglieri regionali Molinari e Tarasconi, eletti in provincia di Piacenza, si mostra del tutto insensibile nel volere risolvere – una volta per tutte – alcuni datati problemi che attagliano le Aziende Servizi alla Persona (ASP). Dette aziende, la cui istituzione venne imposta nel passato dalla Regione ai Comuni, vedono infatti sempre più compromessa la situazione dei propri bilanci, con pesantissime conseguenze per le casse dei Comuni soci”, lo afferma – in una nota – il consigliere regionale piacentino Tommaso Foti (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale).”Anche le Asp piacentine (Azalea e Città di Piacenza)  – aggiunge il consigliere regionale di FdI – in più occasioni hanno reiterato alcune richieste alla Regione: l’azzeramento dell’Irap che, dato per certo dal presidente Bonaccini, nei fatti coprirà non più del 30% dell’importo versato dalle Aziende, e la possibilità per quest’ultime di trasformarsi in aziende consortili, con conseguenti e significative riduzioni dei costi previdenziali ed assicurativi, oggi a carico dei bilanci delle Aziende stesse.””Ciò nonostante, di fronte alla mia proposta di consentire la trasformazione delle Asp in aziende consortili, senza il pagamento degli oneri dovuti per il trasferimento alle stesse del patrimonio mobiliare ed immobiliare, i consiglieri regionali del PD (piacentini compresi) – evidenzia Foti – si sono mostrati sordi e ottusi, al punto di respingerla. Una decisione incomprensibile che finirà per ulteriormente pesare sui conti delle Asp piacentine e che , quanto meno per l’Asp Azalea, rischia di compromettere il piano di risanamento predisposto dall’amministratore unico.””C’è solo da augurarsi – conclude Foti – che la Giunta regionale presenti, al più presto, un progetto di legge volto ad accogliere le richieste formulate dalle Aziende servizi alla persona: se così non sarà è facile prevedere – a breve – un ulteriore peggioramento dei loro conti economici e, nel caso di Asp Azalea, l’impossibilità di erogare i servizi resi agli utenti, oltre che gli stipendi ai dipendenti.”

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