Più efficace l’assistenza sanitaria ai bambini dei paesi extra UE

Bologna – Migliorare le modalità di accoglienza e, soprattutto, rendere più chiara ed efficace l’assistenza sanitaria di base per i minori e i loro accompagnatori  provenienti da Paesi extra Ue per brevi soggiorni nella nostra regione, è l’obiettivo di un nuovo provvedimento approvato in questi giorni dalla Giunta regionale. Sono quasi 13mila i bambini e gli adolescenti che da quindici anni vengono ospitati dalle organizzazioni di volontariato, associazioni di Promozione sociale, cooperative sociali e famiglie emiliano-romagnole in alcuni periodi dell’anno, grazie allo specifico programma regionale di cooperazione internazionale allo sviluppo. L’obiettivo è quello di fonire loro un aiuto di tipo sanitario concreto, per aiutatarli a superare le difficoltà con le quali devono convivere. Per alcuni sono le conseguenze del caldo eccessivo nel deserto di Tindouf (Algeria) nei mesi estivi, per altri gli effetti sulla salute di uno dei maggiori disastri nucleari della storia, Chernobyl, che a distanza di trent’anni produce ancora i suoi effetti nocivi. Sono queste le difficili condizioni in cui vivono i bambini e gli adolescenti residenti nella regione del Sahara occidentale e nelle zone contaminate della Bielorussia alle quali, anche se per periodi limitati, la Regione Emilia-Romagna offre un sollievo portando avanti il programma di accoglienza, che prevede oltre allo svago, interventi di assistenza sanitaria primaria ai minori e ai relativi accompagnatori. Si tratta infatti di controlli sanitari e di visite specialistiche di cura e prevenzione che, negli anni, hanno riguardato prevalentemente patologie quali cardiopatie, oncoematologia, forme tumorali, nefrologia.
“Insieme all’Assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi abbiamo rispettato un impegno importante che avevamo preso – ha dichiarato Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega anche alla cooperazione internazionale allo sviluppo e aiuti umanitari.- In risposta alle richieste delle associazioni che organizzano l’ospitalità dei bambini del Saharawi e di Chernobyl in Emilia-Romagna abbiamo cambiato il rapporto tra accompagnatori e bambini a favore di questi ultimi. Da 1 a 15, abbiamo formalizzato e aggiornato il passaggio a 1 a 10 – spiega la vicepresidente – cioè per ogni gruppo di 10 bambini la Regione si impegna di norma a ospitare anche un accompagnatore che possa seguire i bambini in maniera attenta e diretta e possa aiutarli a trascorrere un soggiorno da noi ricco di attività che consenta loro di stare meglio e migliorare le proprie condizioni. In più – sottolinea ancora – abbiamo incoraggiato un rapporto più diretto tra Asl e associazioni in modo che i tempi per l’organizzazione delle visite sanitarie, dei controlli specialistici e degli eventuali interventi chirurgici siano più celeri. Siamo molto soddisfatti perché è un altro obiettivo che viene raggiunto.”/Ti.Ga.

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