Il partito di Forza Italia ha costituito a Piacenza il comitato per il “NO” al referendum costituzionale del prossimo autunno. A seguito delle indicazioni ricevute nel merito, dall'On. Massimo Palmizio, Coordinatore Regionale di Forza Italia dell'Emilia Romagna, il coordinatore provinciale Jonathan Papamarenghi, unitamente ad un gruppo di tesserati del partito, ha dato vita alla costituzione del Comitato per il “NO” al referendum in questione, per il Comune di Piacenza. A presiedere il Comitato, che si chiamerà “Comitato per il NO Città di Piacenza” sarà il Maurizio Dossena – sua vice è Olga Marsico – coadiuvato, nella sua azione di divulgazione dei motivi per i quali bisogna votare NO, da un gruppo di volontari che collaboreranno con il Presidente, in ogni azione che si renderà necessaria mettere in campo, per rafforzare sempre di più nei piacentini, il convincimento che a quel referendum bisogna andare a votare e votare NO.
Molteplici sono le ragioni per cui Forza Italia chiede di votare no, sia nel merito, dove emerge prepotente l'autoritarismo del governo Renzi, che nel merito, in quanto appare evidente, che la modifica all'architettura Costituzionale, risponda più alla soddisfazione delle esigenze del Premier Renzi, e quindi al governo della sinistra, che non a produrre risultati positivi per il Paese.
Forza Italia invita chiunque fosse interessato a partecipare a questo comitato a contattare la mail PiacenzaComitatoPerIlNo@gmail.com per aderire e collaborare in questa iniziativa per la diffusione delle ragioni per le quali Forza Italia crede fermamente occorra votare NO.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DOSSENA
L’azione del “Comitato per il NO” deve essere intesa come un impegno per il salvare il senso vero della politica quale autentico servizio al bene comune e non sgabello per il potere fine a se stesso. Siamo infatti consapevoli che il fil rouge della riforma su cui il popolo andrà a referendum, consiste in un peggioramento della Costituzione Italiana, la quale non è certo un feticcio da chiudere in una torre d’avorio, ma i cui cambiamenti non devono essere intesi –come noi vediamo invece in tal caso- come l’oscuramento di quei principi che garantiranno alla nostra Costituzione di rispettare i corpi intermedi della società –l’attuale progetto di riforma crediamo sia una minaccia al riguardo e finisca per togliere ossigeno a tali corpi intermedi, i più importanti dei quali, come la famiglia, già sono stati presi di mira dalla politica dominante. Non appoggiamo, insomma, la demolizione della politica, ma, anzi, il suo rafforzamento e il senso di una democrazia vera e basata su una società a misura di uomo.