Riforma costituzionale, le motivazioni del Comitato ‘I piasintein i disan No”

 <<Votate No alla riforma costituzionale>>. La posizione del comitato “I piasintein i disan no” è netta: <<il disegno di legge costituzionale Renzi-Boschi, su cui i cittadini verranno chiamati ad esprimersi nel mese di ottobre, non è altro che l’ennesimo tentativo di eliminare la rappresentanza popolare in favore dell’uomo solo al comando. Per questo, attraverso il voto contrario al referendum, bisognerà opporsi.>>

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<<Renzi, ricordando tristi esempi del passato, ha la chiara e svergognata intenzione di concentrare tutto nelle sue mani. D’altronde, da un premier eletto da nessuno, che va avanti a colpi di fiducia, non ci si poteva aspettare altro -prosegue la nota del comitato-. 
Anzitutto, il Senato non sarà più eleggibile. I senatori saranno nominati nei consigli regionali e non potranno più votare la fiducia al governo. Quest’ultima potrà essere accordata o revocata solamente dalla Camera; la quale, grazie al premio di maggioranza garantito dalla nuova legge elettorale, sarà mono-controllata da un unico partito, mettendo a tacere definitivamente le opposizioni.
Il numero dei Senatori sarà diminuito ma, eliminando il bicameralismo perfetto e limitandoli ad una funzione per lo più consultiva, saranno un costo inutile sulle spalle dei contribuenti. 
Il potere del Governo nella Camera dei Deputati, che rimarrà l’unico organo eletto direttamente dai cittadini, sarà determinante: infatti, l’esecutivo avrà la possibilità di far approvare i disegni di legge entro termini certi, eludendo la discussione parlamentare propria della democrazia. 
Gli enti territoriali, ossia le istituzioni che meglio conoscono le necessità e le problematiche delle persone, saranno incredibilmente depotenziati: le regioni non potranno più intervenire riguardo le grandi reti di trasporto e navigazione, l’energia, la finanza pubblica e il sistema tributario, la tutela e la sicurezza della salute e del lavoro, le politiche sociali e la formazione professionale. Queste competenze saranno esclusivamente statali. Inoltre, attraverso la ‘’clausola di supremazia statale’’, su proposta del Governo, la legge statale potrà intervenire anche su leggi esclusivamente regionali. Il potere legislativo dei consigli regionali sarà praticamente irrilevante.  
Infine, il numero di firme per la presentazione di leggi di iniziativa popolare in Parlamento passerà da 50.000 a 150.000, imbavagliando una volta per tutte gli elettori.
Nei prossimi mesi, organizzeremo incontri e dibatti in vista del referendum di ottobre. Invitiamo i cittadini ad informarsi e a discutere su questa vergognosa modifica della costituzione finalizzata a delegittimare la sovranità popolare.>>