Un partito serio, di governo, è un partito che sa guardare al proprio interno, sa fare autocritica ma sa anche comprendere le necessità del Paese e della sua gente agendo politicamente in tal senso”. E per il parlamentare democratico Andrea De Maria, responsabile Formazione politica della Segreteria nazionale, il Partito Democratico “è un partito moderno, l'unico in grado di guidare e rafforzare il sistema politico complessivo”. Insieme con Giulia Piroli, assessore alle Politiche Giovanili, Pari Opportunità e Scuola del Comune di Piacenza, De Maria è intervenuto all'incontro pubblico dal titolo "Quale futuro per il Pd?".
Si è partiti affrontando i temi cruciali che hanno contraddistinto la nascita del Pd fino ad arrivare alla sua dimensione europea e al suo ingresso nel Pse, soggetto che attualmente affronta una profonda crisi. "Oggi – ha detto De Maria – si osservano posizioni differenti su tematiche di stretta attualità da parte dei vari partiti nazionali che ne fanno parte come sull'immigrazione. Stiamo assistendo a una crisi sovranazionale dell'identità politica alla quale il Pd sta cercando di dare risposte spronando tutti a voltare pagina e, ad esempio, proponendo le primarie anche a livello europeo".
Poi si sono affrontati i temi più strettamente nazionali. "Ad oggi il PD è l'unico partito in grado di poter governare in una situazione in cui la destra è in forte crisi e nascono movimenti populisti come il Movimento 5 Stelle che non hanno storia di governo alle spalle. E' per questo che il Partito Democratico ha il dovere di porre – a livello parlamentare – la tematica della riforma dei partiti, sull'applicazione dell'art. 49 della Costituzione (trasparenza, regolamentazione interna dei partiti), ponendo l'esigenza del rafforzamento complessivo del sistema politico come elemento di forza del Paese". Quindi il tema del rapporto tra leadership e organizzazione del partito: un leader forte ("Renzi sta dimostrando di essere una delle più forti di sempre"). Non mancano le fonti di preoccupazione: "Un partito frammentato in correnti: invece di limitarsi ad una discussione interna delle varie anime e poi agire in sinergia, spesso ci si ostacola; c'è una crisi organizzativa: occorre dare più importanza ai circoli, i circoli devono essere più propositivi e promuovere iniziative per gli iscritti; e poi la necessità continua di rinnovamento della classe dirigente con personalità di competenza". Dopo il successo del percorso di formazione di Classe Democratica, che si ripeterà anche il prossimo anno, De Maria ha annunciato la nascita anche delle scuole regionali: Paolo Calvano segretario regionale del Pd, è stato uno dei primi ad accettare e si partirà probabilmente ad ottobre con 200 partecipanti. Infine, il parlamentare ha ricordato la campagna per il Si al Referendum Costituzionale unendo le forze di tutti, e il 2×1000 al Partito Democratico.
Per Piroli si è trattato di un “dibattito partecipato con una discussione seria sul futuro del partito”. “La necessità che un leader forte come Renzi deve avere alle spalle un partito forte, meno conflittuale, con un salto di qualità unitario. Le debolezze si superano lavorando tutti insieme nella consapevolezza che il Pd rimane sempre l'unica forza di governo responsabile in Italia”. Ed ha concluso: “Le scuole di formazione politica sono un investimento valido per il futuro tenendo conto che nei giovani Millennials sta ritornando la passione per la politica come impegno per spingere il cambiamento”.