Degrado e insicurezza nel Quartiere Roma a Piacenza, l’intervento del consigliere provinciale Gloria Zanardi, di Forza Italia: “Credo che non sia corretto strumentalizzare i temi, da una prospettiva piuttosto che dall'altra. La questione “Via Roma”, negli ultimi tempi, sta accendendo gli animi e si è giunti anche a confronti con toni, a mio parere, inopportuni che, spesso, portano a spostare l'attenzione dall'argomento principale. Il quartiere, almeno da quando ho io memoria, è sempre stato al centro di dibattiti che hanno coinvolto, chi più chi meno, tutte le amministrazioni comunali e, ai tempi, anche il consiglio di circoscrizione. Da una parte, vero è che, col tempo, ivi si sono insediati esercizi commerciali incentivanti un positivo ravvivamento della zona e, altresì, vero è che, anche il nuovo ambulatorio di Via Pozzo è un bene prezioso (tra l'altro, un presidio sanitario come servizio al cittadino è sempre positivo), tuttavia, ritengo che non sia realisto né, tanto meno, opportuno sottovalutare le situazioni di degrado e di pericolo a cui spesso si assiste in quel perimetro. La richiesta di sicurezza, da parte dei cittadini, evidentemente sostenuta da un'esigenza concreta, non può sempre essere letta come razzismo e intolleranza, così sminuendo la questione reale. Tra l'altro, si parla di Via Roma, ma il problema ormai si sta allargando e coinvolge tutto il centro storico, in verità, tutta la città.
Solo negli ultimi giorni: aggressione ad un pendolare nel parcheggio di S.Ambrogio, rapina ai danni di un giovane sempre in Viale S.Ambrogio, chiusura di un bar della zona per 15 giorni perché ricettacolo di delinquenti e luogo di spaccio ecc., rilevando che l'elenco di fatti del genere potrebbe essere molto più lungo se si considerasse tutta Piacenza, da Piazza Cavalli alle periferie, perché ovunque, ormai, si verificano episodi simili.
Ora, che i reati in questione siano statisticamente compiuti da immigrati sarà pure un caso; prescindiamo dalla provenienza degli autori, fatto sta, che il problema esiste e non si può pensare davvero che le “multe morali” possano essere la soluzione.
Non sempre è semplice trovare delle soluzioni che possano conciliare le esigenze di tutti. Tuttavia, credo che, intanto, un primo passo debba essere quello di prendere coscienza del problema. In secondo luogo, senza volere essere tacciata di razzismo o intolleranza, occorrerebbe sanzionare (chiaramente nel rispetto delle competenze) seriamente, e non solo moralmente, chi non osserva le regole, straniero o italiano che sia.
Purtroppo, per modificare culturalmente la mentalità ed educare al rispetto, non bastano solo le parole, ma occorrono strumenti che fungano efficacemente da deterrente a condotte inopportune e, al contempo, da incentivo a buoni comportamenti.
Non bisogna sottovalutare la percezione di insicurezza diffusa tra i cittadini, costretti ad alterare, spesso, le abitudini di vita nel quotidiano per tutelarsi dai rischi.
Ciò premesso, credo che, spesso, gli amministratori, a fronte della legittima e giustificata richiesta dei cittadini di maggiore sicurezza, vogliano nascondere i loro deficit limitandosi ad addittarli come razzisti, sapendo della concentrazione superiore di immigrati nella zona, così spostando l'attenzione dal problema reale. Il razzismo diventa l'arma di difesa dell'amministrazione quando, in verità, non è una questione di intolleranza etnica ma semplicemente di sicurezza dei piacentini, che deve essere una priorità”.