“Qual è il vero Movimento 5 Stelle? Quello che a Parma ha votato sì alle modifiche dello Statuto di Iren oppure quello che a Piacenza, come sempre, ha votato no a testa bassa. Sarebbe bene che, in nome di una trasparenza verso i cittadini e la politica, capissero se il movimento parla una sola lingua”.
A sostenerlo è il Partito Democratico di Piacenza dopo il voto in Consiglio comunale sulle modifiche dello statuto di Iren e sui patti che legano i soci pubblici dell’azienda. La novità più importante riguarda il cosiddetto voto maggiorato, che scinde di fatto dalla maggioranza del capitale sociale il potere gestionale dei soci-fondatori, consentendo loro di mantenere il controllo societario, anche senza averne la titolarità della maggioranza del capitale sociale ordinario. La modifica dello statuto permette ai soci di lungo corso di avere un voto doppio, quando si tratta di deliberare gli organi di governo di Iren. “Per ciascuna azione detenuta, il voto avrà il valore di due rispetto al passato – spiega il Pd – E questo consentirà ai soci pubblici da una parte di mantenere il controllo della società in caso di eventuali dismissioni di quote da parte di altri soci pubblici, evitando il dissolvimento del patto di controllo pubblico, dall’altra parte fornisce garanzie di un controllo a larghissima maggioranza, oltre il 60%, dei diritti di voto per le materie su cui si applica il voto maggioritario. L’obiettivo dunque resta quello di mantenere il controllo pubblico salvaguardando il peso del Comune di Piacenza nonostante un peso azionario minore rispetto agli atri soci”. Inoltre nella stessa delibera è stato ridefinito il patto tra soci pubblici emiliani (Piacenza, Reggio Emilia, Parma e tutti i comuni minori delle tre province), modificandolo al fine di creare un vero “patto di area vasta” che aumenti il coordinamento e la collaborazione tra i territori.
“Fa specie osservare la sempre e totale chiusura del Movimento 5 Stelle a Piacenza – conclude il Pd – che ora appare davvero sempre più testarda e poco lungimirante. Hanno sempre sbandierato il vessillo del controllo pubblico e poi votano contro. I loro colleghi di Parma hanno almeno dimostrato più coerenza votando a favore. Ma evidentemente non siamo più di fronte al Movimento 5 Stelle, ma a più movimenti”.