The Adam Smith Society è una libera associazione cui aderiscono professionisti, accademici, economisti, giuristi ed operatori economici interessati allo studio ed alla diffusione dei princìpi dell’economia di mercato, della concorrenza e della libera iniziativa. E’ un’associazione culturale senza scopo di lucro ed apartitica, finanziata interamente dalle quote associative versate dai soci. L’associazione ha organizzato per oggi, 22 marzo un incontro con il il dottor Carlo Cottarelli e l’avvocato Alessandro De Nicola.
Carlo Cottarelli è persona nota: economista di fama internazionale, ha ricoperto dal 1988 numerosi incarichi all’interno del Fondo Monetario Internazionale. Nel novembre 2013 viene nominato dal Governo Letta Commissario Straordinario per la revisione della spesa pubblica, incarico che mantiene anche con il Governo Renzi. Nell’ottobre del 2014 lascia tale incarico per ritornare al Fondo Monetario Internazionale, dove attualmente ricopre la carica di Direttore Esecutivo. L’avvocato Alessandro De Nicola ha una vasta esperienza in diritto commerciale e societario, M&A, diritto della concorrenza e corporate governance. Dal 2000 è professore del corso avanzato di diritto commerciale e dal 2011 del corso di comparative business and European law presso l’Università Bocconi di Milano; è coordinatore scientifico del Master in diritto commerciale e societario organizzato dalla Business School de Il Sole 24 Ore. E' attualmente consigliere di amministrazione nonché presidente o componente di numerosi Organismi di Vigilanza di alcune tra le più importanti società italiane ed internazionali quotate e non. E' inoltre editorialista di numerose testate nazionali quali il Il Sole 24 Ore, L'Espresso e Repubblica.
L’occasione dell’incontro promosso dall’associazione, di cui l’avvocato De Nicola è presidente, è la presentazione del libro “La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare” ma ovviamente il tema che è stato trattato più in generale è la “spending rewiew” e gli scarsi risultati realmente ottenuti rispetto a quelli invece ottenibili in base al lavoro svolto dallo stesso Cottarelli.
“Qualcosa si è fatto – ha detto -, secondo i miei calcoli dal 2014 al 2015 si sono avuti risparmi di 8 miliardi di euro, mezzo punto percentuale di Pil. Ma rimane parecchio da fare. Quel che è certo, non si può risparmiare nelle aree della cultura e della scuola, in tutti gli altri si può ancora agire. Per esempio nel comparto della sicurezza, tristemente d’attualità in queste ore e senza entrare nel merito, se si può garantire lo stesso o maggiore livello, si potrebbero evitare sovrapposizioni inutili”.
Non solo, perché secondo l’ex Commissario Straordinario per la revisione della spesa pubblica, “anche le fusioni dei Comuni, attualmente 8mila, sono un passo da compiere. Avevo fatto varie proposte in merito, avendo come soglie i mille abitanti, i cinquemila o i diecimila e si avrebbe un risparmio di qualche centinaio di milioni per ogni soglia”. Altro tema trattato da Cottarelli è stato quello legato alle cosiddette “pensioni d’oro”, che lo portò in contrasto con il governo Renzi: “Bisogna fare un discorso delicato: per chi andrà in pensione in futuro le pensioni sono già state riformate, mentre chi è andato in passato sono superiori a quanto versato. Allora, al di sopra di un livello di reddito, si può pensare ad un ricalcolo”.
Nonostante tutto, comunque, Cottarelli sente di aver svolto il suo compito e lo rifarebbe: “Certo, spero di essere stato utile, lo rifarei senza dubbio. Lo dico anche nel mio libro tra le righe. La lista della spesa, citazione di una canzone di Guccini: se avessi previsto tutto questo, forse farei lo stesso”.