Torna a farsi sentire la voce dei lavoratori precoci che da tempo aspettano una riforma della Legge Fornero che vada incontro a quanti, avendo iniziato a lavorare già dalla giovane età, chiedono di poter andare in pensione prima dei 62 anni previsti attualmente.
A Farsi portavoce della protesta è Moreno Barbuti, amministratore del gruppo Facebook Lavoratori Precoci Uniti con più di 10mila iscritti all’attivo, che oggi, in conferenza stampa, ha annunciato il prossimo incontro, previsto per sabato 27 all’ex circoscrizione 3 con l’onorevole Monica Gregori, del gruppo Sinistra Italiana per fare il punto della situazione.
“Ho iniziato a lavorare quando avevo 16 anni – racconta Barbuti – prima come garzone, poi come carrozziere, asfaltatore e infine sette anni nella catena di montaggio di un calzaturificio prima di approdare, previo concorso, alla pubblica amministrazione. Per riuscire a passare il concorso, ho studiato nel tempo libero, rinunciando al divertimento. Tanti sacrifici che non vengono ripagati e ora mi chiedo se se sia valsa la pena”.
La proposta dei lavoratori precoci è chiara: approvare la proposta di legge Damiano, la cosiddetta pdl 857 che consentirebbe di fissare l’asticella dell’età pensionabile al raggiungimento dei 41 anni contributivi, di contro alla norma attuale che prevede un continuo innalzamento dell’età pensionabile in quanto legata all’aumento dell’aspettativa di vita.
Una proposta che ha raccolto il consenso anche del partito Sinistra Ecologia e Libertà la quale, per tramite dell’onorevole Giovanni Paglia, ha tentato di inserire la modifica alla Fornero nel pacchetto stabilità, non riuscendo però a raccogliere il consenso necessario per far passare l’emendamento.
“Come Sel – spiega Roberto Bassi, membro del coordinamento regionale, appoggiamo in toto questa battaglia, auspicando che si ponga termine a questa problematica catastrofica che rischia di incidere negativamente anche sul lavoro dei giovani.
Già, perchè carenza di occupazione giovanile e innalzamento dell’età pensionabile sono, nell’ottica dei lavoratori precoci, due estremi legati allo stesso filo: “Prima riusciremo ad andare in pensione, prima si libereranno posti di lavoro per i giovani – continua Barbuti. É chiaro che auspichiamo che altri politici possano unirsi alla nostra battaglia. Giovedi scorso a Roma abbiamo fatto una manifestazione riuscendo a ottenere un incontro con i parlamentari della Commissione Lavoro e incassando il loro consenso. Ora cercheremo di coinvolgere anche i sindacati, rimasti finora i grandi assenti in questa battaglia”.
A fargli eco Roberto Bassi che annuncia: “All’incontro pubblico di sabato, anche con l’aiuto dell’economista Marco Mazzoli dell’università di Genova, cercheremo di tirare le fila del discorso e inviteremo anche i sindacati sperando che si uniscano alla causa”.