Lezione contestata, al Colombini è scontro sul “gender” nell’ora di religione

 Lo scontro sulla “teoria gender” vive una nuova puntata nelle aule scolastiche del liceo Colombini di Piacenza. Ad alimentare non poco disappunto da parte di alcuni studenti, la lezione che una insegnante del liceo ha proposto nei giorni scorsi ai suoi alunni durante l’ora di religione: una video-conferenza di Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day.

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Subito dopo alcuni studenti non hanno esitato a manifestare il proprio sconcerto, parlando di lezione “a senso unico”, proposta senza nessun confronto successivo o spiegazione da parte della professoressa. O almeno, la racconta così chi ha assistito all’incontro. Insomma, come se la “lezione” di Massimo Gandolfini, neocatecumenale, sposato e padre di 7 figli adottivi, direttore di Neurochirurgia in un ospedale cattolico di Brescia, facesse parte del programma ufficiale dell’istituto.

Diversa la posizione dell’insegnante di religione, Ester Capucciati, che ha voluto chiarire: “Ho spiegato che l’avremmo ascoltata e ho rimandato la discussione alla prossima settimana. E’ stata una conferenza a titolo informativo. Ho anche detto che se durante la visione ci fossero state domande, gli studenti avrebbero potuto alzare la mano e l’avrei interrotta e mi sarei messa a disposizione. E’ una conferenza alla portata di tutti su internet, che per tre quarti – quelli visionati secondo l’insegnante – si basa su dati scientifici. Gandolfini, da medico, spiega la sessuazione umana, dal concepimento all’età adulta attraverso le teorie dei maggiori studiosi americani. Quindi una lezione a carattere scientifico”. Per la professoressa Capucciati, per cui, nessuna esposizione di parte della questione: “Non mi pare. Quello che hanno ascoltato non è di parte. Forse poteva emergere se fossimo andati avanti, ma fino a quel punto ognuno ha avuto la possibilità di formarsi la propria opinione”. Gandolfini, nel video che è visionabile su Youtube, spiega: “Secondo la teoria del gender l'uomo è una macchina desiderante alimentata da pulsione, mentre in realtà l'uomo è un insieme di pulsioni governate dalla volontà".

Ma alcuni studenti presenti non ci stanno: "Ci ha detto che avremmo guardato il video e si potevano fare domande ma, viste le tante inesattezze sostenute, avremmo dovuto fermarlo ogni due minuti. Abbiamo guardato la conferenza e non c'è stata alcuna discussione. Ci hanno fatto passare le teorie di Gandolfini come un argomento di attualità e, essendo un approfondimento obbligatorio nella Settimana della flessibilità, tutti sono stati tenuti a partecipare. Ma nella prossima lezione non saranno presenti tutti, perché molti, appunto, non partecipano all'ora di religione". Il video in questione si intitola "Prof Gandolfini conferenza Gender", dove l’organizzatore del Family Day di Roma illustra, dal canto suo, la presunta falsità dell'ideologia gender, chiamata in questo modo "perché l'ideologia si basa su un assioma indimostrato. L'ideologia gender nega l'identità sessuata che è diversa dall'identità sessuale”. 

Una teoria che però sembra aver urtato più di una sensibilità, ha aggiunto un altro studente: “E' discriminante. Abbiamo chiesto spiegazioni all’insegnante di psicologia su alcuni passaggi e ci ha detto che le analisi riportate sono state compiute ma con tutt’altro fine e arrivando a tutt’altre conclusioni. Per questo alcuni sono rimasti offesi, perché hanno parenti o amici gay e lesbiche”.

E così, appena la circostanza è uscita dalle mura dell’Istituto, non si sono fatte attendere le reazioni. Dura quella arrivata da Atomo Arcigay di Piacenza, della quale si è fatto portavoce Davide Bombini, consigliere locale e nazionale dell’associazione: "Identità sessuata? Parliamo di fantasia pura di Gandolfini, l'ideologia gender non esiste e non credo esista su alcun libro di scienze più recente. Non sono a conoscenza di quale insegnante lo abbia proposto e non so con quale intento – continua Bombini – ma sono convinto che i ragazzi hanno la testa per riconoscere le panzane che quell'uomo propina. Invece vorrei sapere cosa ne pensa l'insegnante che l'ha fatto vedere, il collegio docenti e la dirigente scolastica. Se c'era una volontà di creare dibattito è un conto, ma se invece è stato somministrato, allora è evidente che si tratta di propaganda e sarebbe uno scandalo".

Anche l'Unione degli Studenti Piacenza è stata molto critica sulla vicenda, come ha spiegato la responsabile Anna Lisa Marcoccia: “Condanniamo duramente quanto avvenuto. Portare propaganda a sostegno delle frange ultra-cattoliche, tra l'altro senza contraddittorio in un'istituzione pubblica che deve essere laica, è inaccettabile. È un diritto dello studente ricevere informazioni supportate dalla scienza e non fandonie. Inoltre, la professoressa dovrebbe scusarsi per aver abusato del suo ruolo, e la scuola deve fare un passo indietro per aver permesso il compiersi dell'incontro”.