Recuperata in mare l’attrezzatura del soccorritore travolto dal Nure a Recesio

Ha dell'incredibile il “viaggio” che ha fatto la sacca con l'attrezzatura da soccorritore alpino persa da Massimo Chiavazzo, 42enne di Pontedellolio, all'alba del 14 settembre scorso quando la sua auto è stata risucchiata nelle acque del Nure in piena. Da Recesio di Bettola, e cioè dal punto in cui è crollata l'ex Statale Valnure il giorno dell'alluvione, la sacca con la muta e il resto dell'attrezzatura è stata ritrovata in mare, nell'Adriatico, poco lontano dalla foce del Reno. Oltre trecento chilometri di viaggio. Ne ha fatti meno, ma decisamente più intensi, il proprietario della sacca e cioè il soccorritore alpino Massimo Chiavazzo, l'unico uomo riuscito a salvarsi dalla furia del Nure esondato in quella tragica giornata che i piacentini non dimenticheranno mai. Giornata costata la vita a Luigi Albertelli, guardia giurata di Pontedellolio, a Gigi Agnelli, commerciante piacentino, e a suo padre Filippo, di Bettola, il cui corpo non è mai stato trovato. Ricordiamo che la potenza dell'acqua ha fatto sprofondare oltre 250 metri d'asfalto all'altezza di Recesio all'alba del 14 settembre e tre auto che transitavano in quel momento sono state inghiottite. Solo Chiavazzo, miracolosamente (e grazie anche alla sua preparazione da soccorritore), è riuscito a salvarsi. Oggi dunque, incredibilmente, rientra anche in possesso della sua preziosa attrezzatura, tutto sommato in condizioni discrete nonostante sia rimasta in acqua per quattro mesi. 

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