“Europa dopo Parigi, lavorare nelle scuole e nelle periferie”

Gli interventi in materia di sicurezza contenuti nella Legge di Stabilità, la necessità di lavorare nelle scuole e nelle periferie delle città per arginare fenomeni di deviazione, l’importanza dl dialogo con la comunità islamica. Sono alcuni tra i temi emersi nel corso dell’incontro “L’Europa dopo Parigi”, organizzato al Melville di San Nicolò dai Giovani Democratici di Piacenza, per cercare di capire come le stragi di Pargi e il delicato momento internazionale si stiano riverberando sul Vecchio Continente e sulle vite di chi lo abita.

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Un dibattito, quello introdotto dalla segretaria dei Giovani Democratici Francesca Mazzari e moderato da Andrea Fossati, molto partecipato, utile anzitutto per comprendere la risposta del Governo Italiano alla minaccia terroristica e i risvolti che ne conseguono a livello europeo. “Dopo il successo della nostra intelligence con l'Expo infatti – ha spiegato Enzo Lattuca, giovane parlamentare del Pd ospite dell’incontro – verrà stanziato un miliardo in più sul comparto sicurezza all'interno della Legge di Stabilità: ci saranno investimenti in cyber security, rafforzamento dell'equipaggio quali divise e armamenti in linea con gli standard europei e 80 euro in più in busta paga per le Forze dell'ordine”.

Lattuca ha spiegato che il Premier Renzi ha promesso, oltre al miliardo per la sicurezza, “un ulteriore miliardo per politiche culturali, vera e propria misura di prevenzione contro la violenza”.

Sul tema è intervenuta Patrizia Calza, sindaco di Gragnano e vicepresidente della Provincia,, che ha portato la sua esperienza amministrativa e sottolineato come sia importante lavorare nelle scuole, nelle periferie delle città, per arginare il fenomeno e tenere lontano chi si serve del "disagio" di questi ragazzi per indottrinarli alla lotta.

Ospite della serata è stato anche Yassine Baradai, direttore della comunità islamica piacentina, la quale raccoglie sul territorio piacentino circa ventimila musulmani. Baradai ha strutturato la sua analisi spiegando le attività compiute dalla comunità, la continua ricerca del dialogo, e di come l’Islam mandi un messaggio di pace “che niente vuole spartire con chi compie atti terroristici”.