In commissione Bilancio, affari generali e istituzionali è stato esaminato oggi il progetto di legge d’iniziativa di Tommaso Foti (Fdi-An) che proponeva di modificare la Legge regionale 24/2003 con la previsione di istituire un fondo regionale a sostegno delle vittime di reato accusate di eccesso di legittima difesa. Negativo il parere della commissione: infatti, hanno votato a favore i consiglieri Fdi-An e Ln, astenuto il M5s, contraria la maggioranza, Pd e Sel; il progetto di legge verrà ora sottoposto all’esame dell’Aula.
Foti ha illustrato le finalità della sua proposta, che prende spunto da ripetuti casi di cronaca riguardanti cittadini che per difendere la propria incolumità o il proprio patrimonio sono rimasti coinvolti in procedimenti penali con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. L’opportunità di un intervento legislativo, a suo parere, si configura come una forma di aiuto delle vittime della criminalità, prevedendo “l’erogazione di contributi per la difesa legale alle vittime di reati contro il patrimonio o contro la persona accusati di eccesso colposo di legittima difesa, in modo che a coloro che si sono difesi, magari da rapinatori armati entrati in casa o in un negozio, possano essere erogati contributi per l’assistenza legale degli stessi nei procedimenti penali”. Il principio che si vuole affermare, è poi scritto nella relazione che accompagna la proposta di legge, è quello della “concreta solidarietà della Regione verso quegli onesti cittadini, i quali, per difendere l'incolumità propria, della famiglia, del patrimonio o della propria attività, risultino coinvolti in procedimenti penali con l’accusa dell'eccesso colposo di legittima difesa”. Il criterio di proporzionalità nella difesa è ovviamente discrezionale, e la Regione dovrebbe garantire all’aggredito le stesse condizioni processuali che lo Stato garantisce al colpevole del reato che ha innescato l’eccesso colposo di legittima difesa. Inoltre, il progetto di legge prevede che la Regione istituisca un Fondo di sostegno economico per risarcire i danni causati – a decorrere dal 2015 – soprattutto ad autovetture, edifici ed esercizi commerciali, in occasione di manifestazioni in luoghi pubblici. La copertura degli oneri derivanti dall’attuazione di queste misure sarebbe assicurata dalla riduzione degli stanziamenti attualmente previsti nel bilancio regionale per gli interventi di spesa corrente riconducibili alla L.r.11/2015 (“Norme per l’inclusione sociale di Rom e Sinti”).
Antonio Mumolo (Pd) ha motivato il voto contrario della maggioranza con due considerazioni giuridiche: "Ci pensa già lo Stato a garantire il patrocinio gratuito, da non confondersi con l’avvocato d’ufficio, a chi subisce un reato e sta sotto una certa fascia di reddito. E l’accusato di eccesso colposo di legittima difesa, che è pur sempre un reato previsto dal Codice penale, se riconosciuto innocente verrà rimborsato delle spese legali sostenute". Inoltre, "istituire un fondo per tutelare chi può aver commesso un reato, non sarebbe in linea con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico". Mumolo ha aggiunto che la L.r. 24/2003 ha innanzitutto lo scopo di avviare progetti di prevenzione della criminalità, e in questi anni sono stati finanziati decine di progetti a questo finalizzati. Inoltre, "in Emilia-Romagna è possibile attivare la Fondazione Vittime di un reato, ma nel caso specifico, un intervento di sostegno economico non potrebbe comunque prescindere dall’avvenuta conclusione del processo con una sentenza di assoluzione per l’accusato di eccesso di legittima difesa".
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)