Prostitute tassate, Rancan (Ln): “No del Pd, persi 48 milioni di euro l’anno”

“Avremmo potuto essere la regione capofila nella lotta allo sfruttamento della prostituzione e in quella al degrado. Invece, ancora una volta, siamo relegati alle seconde se non addirittura alle terze file”. Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord attacca il Pd e la maggioranza che guida la Regione dopo che in Commissione 1 è stato bocciato il Progetto Di Legge sulle ‘Norme in materia di tassa regionale della Prostituzione’.

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IL COMUNICATO DI MATTEO RANCAN

“Avevamo chiesto – attacca Rancan – l’istituzione di un apposito registro regionale per le prostitute che, contestualmente alla loro registrazione, avrebbero ricevuto l'assistenza sanitaria e i trattamenti previdenziali del caso. Ma, come tutti i lavoratori, anche loro avrebbero dovuto versare all’erario un’aliquota indicata nel 27% per redditi fino a 28.000 euro l'anno e nel 40% per proventi superiori”.

“Una riforma – attacca Rancan – che sarebbe andata a inserirsi in un vuoto legislativo nazionale e che puntava a normare il fenomeno ottenendo nel contempo anche risorse importanti per la Regione. Purtroppo, però, l’apertura che ci aspettavamo da parte della maggioranza non c’è stata. E ancora una volta la sinistra ha detto no a un provvedimento di assoluto buonsenso solo perché proveniva dalla Lega Nord. Che dire? Assurdo, allucinante, vergognoso! Anche perché l’incasso per la Regione a fronte della ‘regolarizzazione’ di queste persone era stimato in circa 48 milioni di euro l’anno. Soldi che il Pd ha gettato dalla finestra lasciando nello stato di abbandono e di degrado anche le prostitute molto spesso costrette a vendersi da sfruttatori. Al contrario, questa regolamentazione, avrebbe finalmente messo la parola fine allo sfruttamento e alla tratta di tante donne”.

“Complimenti ancora una volta al Pd e alla maggioranza che governa la regione. Anche questa volta – conclude – sono riusciti a fare gli interessi di altri, ma non certo degli emiliano-romagnoli”.