Aggressioni alle guardie in carcere, Foti: “Solidarietà dalla Regione”

La Giunta regionale esprima “piena e incondizionata solidarietà” agli agenti della Polizia penitenziaria che, nel carcere di Piacenza, come negli altre strutture carcerarie dell’Emilia-Romagna, sono costretti sempre più frequentemente a subire atti di violenza da parte dei detenuti.

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A chiederlo è il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove denuncia che nel carcere piacentino, in particolare, si registrano aggressioni sempre più frequenti da parte dei detenuti contro gli agenti, che non fanno altro che adempiere al loro dovere, cercando nella maggioranza dei casi, di separare detenuti rissosi, in prevalenza di etnia straniera.

Foti segnala che la situazione sta assumendo “aspetti sempre più gravi”, tali da indurre i vari livelli istituzionali a prendere iniziative al riguardo: la Regione, per contro,- evidenzia- ha emanato una legge, la 3/2008, dove si è preoccupata di inserire disposizioni solo per la tutela delle persone ristrette negli istituti penitenziari.

La norma- aggiunge- prevede che gli interventi regionali perseguano finalità, quale quella di “assicurare il rispetto dei diritti fondamentali” dei detenuti e di “favorire” il loro “recupero e il reinserimento nella società”. Con la stessa legge, inoltre,- afferma il consigliere- è stato istituito anche l'ufficio del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, con il compito di promuovere, tra l’altro, iniziative per la diffusione di una cultura dei diritti dei detenuti.

Nei fatti, a parere di Foti, almeno per quanto riguarda il carcere di Piacenza, sarebbe altrettanto doveroso che venisse diffusa tra i detenuti la cultura del rispetto per gli agenti che compiono il proprio dovere con “abnegazione e professionalità”, “sobbarcandosi anche di turni di lavoro particolarmente duri”.

L’esponente di Fdi-An sollecita quindi la Giunta a sospendere ogni tipo di collaborazione da parte della Regione in quelle strutture carcerarie dove, con più frequenza, si verifichino episodi di violenza ai danni dei rappresentanti della Polizia penitenziaria.