A quanto pare gli eventi cinematografici speciali dedicati alla proposta riproposta dei film di animazione giapponesi (dai grandi classici ai titoli più prettamente commerciali) continua ad avere dei riscontri interessanti. Altrimenti la lista dei titoli che arrivano sul grande schermo anche in Italia non continuerebbe ad allungarsi. Certo si stratta solo di una parte infinitesimale di tutto il materiale che è stato prodotto in Giappone negli ultimi anni, ma sicuramente è un segno dei tempi che cambiano e di una maggiore attenzione da parte del pubblico (e dei distributori) nei confronti di questi prodotti. L'ultimo, ma non ultimo, titolo a godere di un passaggio cinematografico nel nostro paese è il classico di Isao Takahata “Una Tomba per le Lucciole” (1988), che in Italia era già arrivato in home video negli anni '90, ma che ora arriva per la prima volta al cinema con un nuovo doppiaggio e un nuovo adattamento. La storia, tratta da un romanzo semiautobiografico di Akiyuki Nosaka (pubblicato in Italia da Kappalab), è probabilmente una delle più drammatiche, commoventi e struggenti mai trasposte in un film di animazione. La sera del 21 settembre 1945, nell'atrio della stazione ferroviaria di Kobe, un ragazzo muore di fame fra l'indifferenza dei passanti. Tutto quello che possiede è soltanto una scatola di latta che contiene piccoli frammenti di ossa. Quando la scatola viene gettata via da un inserviente, appare il fantasma di una bambina, presto raggiunto da quello del ragazzo. Inizia così il Flashback che racconta la loro storia, iniziata alcuni mesi prima, quando la loro vita è sconvolta dai bombardamenti americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Seita e la sua sorellina Setsuko perdono la casa e la madre, e presto anche i loro parenti non possono più occuparsi di loro. Inizia così un pellegrinaggio disperato e angosciante, alla ricerca di una speranza e di un sostegno che purtroppo, nel bel mezzo della guerra, non riescono a trovare da nessuna parte… Fino a quando non avviene l'inevitabile. Sicuramente non si tratta di un film per i più piccoli, ma resta un'ottima prova d'autore, che peraltro dimostra che il cinema d'animazione è in grado di affrontare storie di tutti i tipi, come e più del cinema tradizionalmente inteso. Anche quando vuole offrire degli spunti di riflessione sugli orrori della guerra, e vuole presentarli in maniera realistica e senza filtri. Questo grande classico arriva nelle sale italiane solo i giorni 10 e 11 novembre, e a Piacenza verrà proiettato unicamente al multisala Uci Cinemas (alle ore 17:30 – 20:00 – 22:30).