Un progetto nato otto anni fa a Piacenza e presto diventato modello da imitare in tutta la Regione. In sant’Ilario si è celebrata questa mattina in un convegno, l’attività dei volontari di sala d’attesa del Pronto Soccorso, che – sorta con l’obiettivo di “condividere progetti di umanizzazione e migliorare la qualità percepita dai cittadini – come spiega il primario del pronto soccorso Andrea Magnacavallo, ha preso piede a livello regionale e non solo, consolidando il legame tra azienda sanitaria locale e terzo settore.
“Il ruolo dei gaps (Gruppo Accoglienza Pronto Soccorso) ha dato molti risultati – ha proseguito il primario – sia nel miglioramento dell’informazione che nel supporto non sanitario ai famigliari e ai pazienti, diventando davvero prezioso: dalle nostre indagini emerge come la percezione dei servizi al pronto soccorso unitamente al numero di conflitti e situazioni di intolleranza sia molto migliorata da quando è iniziata l’attività di volontariato in sala d’attesa”.
Sono attualmente circa 130 i volontari che prendono parte a questa iniziativa – ha dichiarato il presidnete del Gaps Laura Groppi – suddivisi tra Piacenza, Castel san Giovanni e Fiorenzuola. Nostro ulteriore obiettivo sarà consolidare la collaborazione con gli operatori sanitari, ma di strada dal 2007 ne abbiamo fatta tanta, con l’obiettivo di rendere l’ospedale un ambiente sempre più umanizzato”. Diventare volontari è semplice e l’attività è aperta a chiunque voglia intraprendere il percorso formativo – composto da 20 ore teoriche più 10 turni di tirocinio. “Basta sentire il bisogno di sentirsi utili per se stessi e per gli altri”, come suggerisce il presidente Groppi.
Presente al convegno anche l’assessore al nuovo welfare Stefano Cugini che del Gaps è proprio un ex volontario: “Il volontariato in Pronto Soccorso è una nuova frontiera, l’idea alla base è quella di farsi carico del paziente non solo dal punto di vista sanitario. Davvero un bel successo piacentino”.