Molinari e Tarasconi (Pd): “Referendum? Forza Italia è agonizzante”

“Piacenza in Lombardia? Se vogliamo fare chiacchiere da bar bene, altrimenti è giusto sapere che non possiamo perdere del tempo. Noi siamo orgogliosamente emiliani e vogliamo fare qualcosa per il nostro territorio, con la collaborazione di tutti”.
Così i consiglieri regionali Gianluigi Molinari e Katia Tarasconi che hanno toccato il tema del referendum per il passaggio di Piacenza il Lombardia, sollevato in questi giorni da Forza Italia, e hanno presentato il proprio “manifesto” di lavoro per i mesi a seguire: area vasta, unione dei Comuni, sicurezza, sanità e montagna. “Forza Italia ha sollevato la questione perché è un partito agonizzante, ma ricordiamo loro che quando l’idea venne proposta un anno e mezzo fa poi naufragò mestamente”.
Polemiche a parte, per i due consiglieri regionali è prioritario “avviare con tutte le istituzioni e gli attori del territorio, in maniera trasversale, una discussione su area vasta e unioni dei comuni, ovvero cambiamenti istituzionali che possono contribuire a importanti cambiamenti”. Un dibattito che non è e avere alcun preconcetto. “Bisogna capire se l’area vasta sarà con Parma o con Parma e Reggio. Discutiamo per capire quale sia l’evoluzione migliore. La chiusura della prefettura? Bisogna capire cosa resterà a Piacenza. Noi siamo convinti che Piacenza non possa essere spoliata di ogni suo centro di potere. Questo non lo permetteremo”. Altri temi importanti, quello dell’accesso ai fondi europei. “Dobbiamo cogliere le occasioni che ci si presentano”. Molinari ha parlato di montagna e del bando Gal (gruppo azione locale) che potrebbe permettere di spartire 10 milioni di euro per lo sviluppo dei territori. “La montagna piacentina, nonostante molte difficoltà, offre grandi opportunità”. Secondo i consiglieri regionali Piacenza deve “fare sistema e presentare progetti condivisi e concreti. Gli altri territori lo fanno”. “Chiederemo la collaborazione di tutti e siamo disponibili al dialogo anche con quelle forze politiche, come ad esempio la Lega Nord, che tante volte si oppongono pretestuosamente”.

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