I droni civili stanno conoscendo uno sviluppo esponenziale in vari settori delle attività professionali e l’agricoltura è certamente uno degli ambiti con le prospettive più significative.
Le nuove tecnologie elettroniche utilizzate negli aeromobili a pilotaggio remoto e, soprattutto, l‘evoluzione dei sensori che possono essere montati a bordo aprono possibilità inimmaginabili solo qualche anno fa.
Si parla sempre più di “agricoltura di precisione” e l’utilizzo dei droni riesce effettivamente a completare le analisi che sino ad ora gli agronomi compivano grazie alle immagini riprese dai satelliti a alle “strisciate” fotografiche fatte con veri e propri aerei.
Si va dal contare il numero delle piante in orti, arboreti e foreste, alla verifica delle aree che hanno bisogno di irrigazione differenziata; dalla selezione degli specie orticole da raccogliere per la catena del fresco, differentemente da quelli per il surgelamento, alla individuazione di patologie non visualizzabili con i normali controlli a vista; dal calcolo di vari indici relativi alla crescita della vegetazione fino a parametri che stimano la quantità di prodotto che verrà raccolto. Ultimamente, poi, si sta sperimentando un sistema per piantumare aree estese grazie ai semi contenuti in involucri degradabili e ‘sparati’ con un cannoncino dal drone.
In questa prospettiva prende vita, proprio a Piacenza, una collaborazione significativa tra il mondo accademico, con la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e la filiera dei droni civili con FIAPR, la Federazione nazionale che riunisce centri di ricerca, costruttori, operatori, media di settore, ecc.
L’obbiettivo ambizioso è quello di mettere in rete le competenze di vario genere che ruotano intorno a questo mondo diversificato per arrivare a proporre applicazioni concrete che consentano agli agronomi di attivare procedure volte al miglioramento delle colture e delle tecniche di lavorazione.
Si parte subito con una sperimentazione concreta nelle colline piacentine, su alcuni vigneti che da alcuni anni sono seguiti dai ricercatori del team del prof. Stefano Poni dell’Università Cattolica di Piacenza: venerdì 4 settembre, infatti, alcuni operatori aderenti a FIAPR (in arrivo da varie parti d’Italia) saranno nei pressi di Vicobarone per effettuare voli pianificati sopra ai vigneti stessi, con diversi droni equipaggiati con particolari sensori in grado di registrare immagini anche in bande non visibili all’occhio umano ma necessarie per produrre poi vari indici di valutazione sia per le viti sia per il suolo. Saranno impegnati nella missione piloti, ingegneri, architetti ed agronomi.
I rilievi verranno poi elaborati al computer nelle settimane successive per arrivare alla presentazione dell’intero lavoro il prossimo 16 ottobre quando, proprio presso il centro congressi della Cattolica di Piacenza, si terrà la prima giornata di formazione sulla Geomatica organizzata da FIAPR in collaborazione con la locale Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara.